La Ferrari che ad Abu Dhabi prende oltre mezzo secondo dalla Mercedes - ovviamente in pole con Bottas e meno ovviamente seconda con Hamilton - è una Ferrari specchio di se stessa, delle proprie bruttezze e delle altrui bellezze. Una Rossa che se solo guarda dentro di sé, se solo ha l'onesta di non far finta di nulla, non può non pensare con dolore ai quattordici punti di vantaggio con cui era andata in vacanza ai primi di agosto e ad Hamilton campione del mondo in Messico tre mesi dopo e con due gare d'anticipo. Non può non domandarsi se sia stato un bene mandar via il responsabile dei motori a inizio estate, quando per settimane si era applaudito alla potenza ritrovata per la prima volta dall'avvento dei propulsori ibridi. Limiti, rotture e inefficienze riscontrati soprattutto alla voce power unit nelle settimane del rimontone di Hamilton sono infatti lì a sussurrare cose e forse ad alimentare rimorsi. Pensieri pesanti che tocca a Corrado Iotti, l'ingegnere chiamato da Marchionne a riorganizzare il reparto, ammorbidire e scacciare via entro il prossimo marzo.
Sulla Rossa specchio di se stessa, è dunque inevitabile che si rimiri soddisfatta la Mercedes che dopo la conquista del titolo ha continuato a pigiare sull'acceleratore regalandosi ieri la centesima prima fila e a tutti la sensazione forte che la monoposto vista in pista nelle ultime settimane sia una versione lenta di quella che sarà. A meno che qualcuno non pensi che senza il botto firmato da Hamilton nel sabato di San Paolo e la partenza da ultimo dell'inglese (giunto 4° a 5''), Seb Vettel avrebbe vinto per davvero. Quesito lecito visto lo strano modo di pensare di molti fan rossovestiti. È di pochi giorni fa un sondaggio della rivista «F1 Racing» fra i tifosi di formula uno e della Ferrari. Erano chiamati a scegliere il miglior e più amato pilota nella storia del Cavallino. Ha vinto Michael Schumacher, e su questo tutti d'accordo. Secondo classificato lui: Kimi Raikkonen. Davanti a Gilles Villeneuve, Juan Manuel Fangio, Niki Lauda. Roba da matti. E Seb Vettel? Ultimo della top ten.
Il tedesco ieri li ha ringraziati per tanta considerazione facendo il possibile per tenere stretta la seconda fila, terzo tempo. Kimi anche lui ha ringraziato tutti per tanta immeritata stima e l'ha fatto alla sua maniera: perdendola per un nulla a favore di Ricciardo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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