"Mi alleno con il nemico". La scelta di Greg&Gabry per scalare il mondo

Park ospite di Detti, Paltrinieri va da Horton. E l'allenatore Morini: «Occasione per crescere»

"Mi alleno con il nemico". La scelta di Greg&Gabry per scalare il mondo

Dal nostro inviato a Budapest

Non li controlla. Li guarda. Non li ossessiona. Li segue. Il Danubio scorre poco sotto alla sua sinistra e seduti a tavola, davanti e accanto a lui, scorrono ricordi di medaglia olimpica e sogni di medaglie mondiali. Stefano Morini, il Moro, il tecnico più vincente di questo nuoto azzurro, un oro e due bronzi solo nell'ultima spedizione a cinque cerchi, sta pranzando di fronte all'oro di Rio Greg Paltrinieri, e vicino a Gabry Detti, il due volte bronzo ai Giochi brasiliani. Oggi inizia la settimana del nuoto mondiale in vasca. E oggi, pronti e via, Detti sarà in acqua per «una gara, i 400 stile, dove c'è tutto il meglio e che sarà difficilissima e per questo Gabriele è teso, teso il giusto», si augura Morini. Il meglio è Sun Yang argento olimpico e da due edizioni oro mondiale, il meglio sono Mack Horton campione olimpico e Taehwan Park, il coreano «che sta letteralmente volando...».

Già, Park. Già Horton. Perché il nemico è in casa. «Ma no», sorride il Moro, «in fondo ci si arricchisce tutti», prova a far finta di nulla anche se il mese di allenamenti a Ostia del campione asiatico, «poche corsie più in là dei nostri, stessi orari», ha certamente fatto effetto. Uguale discorso per Mack Horton. L'australiano non è un nemico arrivato in casa come Park per prepararsi e copiare cose al centro Federale, bensì un amico che si porterà in casa, a Melbourne, un altro amico. Perché fra Horton e Paltrinieri c'è un legame forte, talmente forte da aver convinto il campione olimpico e mondiale in carica dei 1500 a trasferirsi a fine settembre, e per sei mesi, dall'altra parte del mondo ad allenarsi con il rivale. Si copieranno a vicenda e al Moro, da burbero buono, è toccato comprendere. «Greg l'aveva già fatto qualche anno fa», ricorda il tecnico livornese, «sarà un arricchimento per lui... È chiaro, io vivo questo momento come fossi un genitore: l'allontanamento dai figli non ti fa stare male però ti rende diverso. Anche se, come i genitori, capisco che serve a loro per crescere e migliorarsi. E poi, per Greg, l'anno che arriva è l'ultimo in cui possa divagare un po', dopo dovrà tornare a concentrarsi per il biennio che porta alle olimpiadi. Anche Gabry svagherà, dedicandosi alla coppa del mondo, e poi tutti di nuovo a Ostia. E comunque nel nuoto succede di ospitare ed essere ospitati».

Vero. Ma vero anche che, Sun Yang a parte, i due rivali più pericolosi per i suoi ragazzi sono proprio il nemico che si è ritrovato in casa Detti e l'amico del cuore che ha invitato a a casa propria Paltrinieri. «Comunque sono pronti. Entrambi. Si sono preparati bene. Gabry avrà vita dura nei 400 perché nella sua batteria ci saranno Park e Horton» e, giusto per non farsi mancare nulla, anche il discusso Sun Yang, detentore, fra l'altro, del record del mondo dei 1500.

Copione che si ripeterà anche dopodomani nella batteria degli 800, quando Detti ritroverà ancora l'australiano e il cinese e gli toccherà poi la finale fratricida contro Greg amico e compagno di allenamenti che sogna la doppietta 800-1500. Anche per questo il Moro sorride: i suoi ragazzi sono allenati a tutto. In fondo, da anni, sono un po' fratelli e un po' nemici anche loro.

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