Milan all'esame. Sarri, Kessie al test San Siro vuole evitare i fischi

Il suo rinnovo avvelena la vigilia. Spezzone per Ibra: "Il Pallone d'Oro? Io manco a lui"

Milan all'esame. Sarri, Kessie al test San Siro vuole evitare i fischi

Milano. Non fischiate il soldato Franck. Qui Franck è Kessie naturalmente, protagonista di un nuovo tormentone contrattuale come capitò già agli ex sodali Donnarumma e Calhanoglu che ebbero però il vantaggio di giocare negli stadi chiusi. San Siro è pronto a segnalare il primo mezzo esaurito della stagione che coincide col recupero del centrocampista nella sfida già cruciale con la Lazio. Sul punto, Pioli è come al solito il più diretto, il più trasparente e anche il più efficace nella comunicazione. «1) vorrei che firmasse, 2) il club e il suo agente stanno trattando, non c'è da preoccuparsi; 3) io mi occupo di questioni di campo e vedo che Franck è sereno e concentrato». Fine della discussione? Naturalmente no perché c'è il problema della reazione del popolo milanista che sul web si sta agitando da qualche tempo. E allora anche sul tema Pioli è sintetico: «I tifosi sono troppo intelligenti per non capire che il Milan è sopra ogni cosa, della vicenda se ne sta parlando troppo e a sproposito, l'importante è che lui dia l'anima come ha sempre fatto». Il parlare a sproposito - secondo una ricostruzione attendibile - è riferito ai si dice di mercato secondo i quali Kessie e il suo agente avrebbero già sottoscritto un accordo molto ricco con il Psg che a giudicare da tutti i giocatori attuali e futuri attribuiti dovrebbe allestire un villaggio olimpico per accoglierli tutti.

La Lazio di Sarri - diciamolo subito e bene - è un osso molto duro. E il Milan l'affronta senza avere il meglio della rosa a disposizione perché Krunic è tornato ko dalla nazionale, Bakayoko e Messias sono ancora indietro nella condizione, Giroud tornerà convocabile da lunedì dopo il covid, Ibra è pronto al rientro al culmine di uno stop durato 4 mesi e non può certo giocare tutte e tre le prossime (Lazio, Liverpool e Juventus in sequenza). «Ibra è un po' più grande ed è un grande, ha lavorato mattina e sera per tornare in condizione, nessuno potrà giocare tutte e 7 le prossime partite in 21 giorni per tutta la durata, giocherà uno spezzone» è il report sulla salute dello svedese che ha distribuito a L'Equipe un po' dei suoi giudizi da ganassa. Un esempio? Eccolo: «Non mi manca il Pallone d'oro, sono io che manco a lui» per concludere «voglio vincere fino a 50 anni». Più che una promessa appare come una minaccia per Pioli e compagnia.

E oggi c'è anche da registrare l'eventuale ritorno da titolare di Romagnoli, preferito a Kjaer che ha giocato in nazionale mentre il difensore romano è rimasto a Milanello per tutto il tempo.

Gli toccherà proprio la Lazio indicata - dal circuito radiofonico romano - come il possibile approdo nella prossima estate. Anche lui è a fine contratto e non si parla di rinnovo conoscendo le intenzioni sue e del suo agente Raiola. Partito anche Romagnoli, il Milan risulterà completamente deraiolizzato.

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