Una zuccata imperiosa all'ultimo secondo di incalcolabile valore per la stagione del Milan. La notizia è che la zuccata è di quell'Andrè Silva, superstar nel girone di Europa League ma oggetto misterioso in campionato. Il portoghese, secondo acquisto per milioni spesi nella faraonica sessione di mercato estiva del club rossonero, era diventato la terza scelta nelle gerarchie tecniche. Ieri a Genova, dopo 683 minuti di torneo trascorsi senza aver lasciato il segno, ha siglato il primo gol in serie A che fa crollare come un pugile vicino al ko per stanchezza un Genoa determinato. E che soprattutto porta a compimento l'operazione sorpasso sulla Samp in chiave Europa (all'arrivo di Gattuso i blucerchiati erano in vantaggio di sette punti, ora sono dietro di 3). Messo in tasca il sesto posto, l'asticella può alzarsi ancora - tanto per usare le frasi recenti di Gattuso - visto che il Milan comincia a intravedere la coda della zona Champions.
Sette vittorie nelle ultime otto gare è lo splendido ruolino di marcia in A di Gattuso. Che cancella le legnate subite dall'Arsenal, manda in gol il 14° giocatore diverso in campionato (solo l'Udinese ha fatto lo stesso) e dimostra di voler recuperare tutti gli elementi della rosa. Ci ha provato ieri con Kalinic che continua il suo digiuno che dura da quasi 100 giorni (Perin ha sventato la sua occasione più pericolosa), ci proverà con Andrè Silva che finalmente è stato decisivo anche in campionato. «È un ragazzo che gioca in una grande Nazionale, lavora tanto in palestra e in allenamento, ma è giovane e deve ancora migliorare molto», così il tecnico.
In una gara non bellissima, nella quale il Milan ha avuto un possesso palla enorme ma spesso sterile e ha rischiato di andare sotto contro un Genoa ben organizzato, Gattuso ha avuto il merito di mutare tatticamente a metà ripresa la squadra con un 4-4-2 che ha consentito ai rossoneri di prendere in mano il match e non mollarlo più. «Credo di averlo fatto al momento giusto», ha sottolineato il tecnico milanista. Due gol giustamente annullati dal Var a Rigoni e Bonaventura (entrambi in fuorigioco al momento del passaggio finale), poi poco altro anche perchè le difese di Genoa e Milan sono al momento tra le migliori del torneo. Con Ballardini i Grifoni hanno incassato solo nove gol, dal marzo 2013 - quando iniziò la clamorosa rimonta per la Champions - i rossoneri non restavano con la porta inviolata per 4 gare di fila.
«Avevo grande preoccupazione dopo il ko con l'Arsenal (che ieri ha battuto 3-0 il Watford in Premier, ndr), il primo dopo due mesi e mezzo - così Gattuso -. Potevamo anche perdere, per dieci minuti abbiamo sofferto le ripartenze e i calci piazzati del Genoa. Stiamo crescendo e abbiamo grande qualità a livello tecnico, ma manca ancora la cattiveria sotto porta. Comunque abbiamo avuto la testa nella partita fino alla fine. Giovedì non è stata una questione fisica, abbiamo sbagliato approccio pur conoscendo le caratteristiche dei nostri avversari.
A Londra non andiamo a fare Pasquetta, proveremo a non commettere gli stessi errori e rispetteremo gli avversari. Sappiamo che al 70% siamo fuori, ma dobbiamo rispettare tanti anni di storia del Milan». Che intanto si gode il momento d'oro in campionato, Roma, Lazio e Inter sono avvertite...
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