Milan, chi si rivede. L'amico Sheva ostacolo sulla strada del riscatto

Dopo due ko consecutivi, il Genoa guidato dal grande ex. "Cercherò di bloccare l'emozione"

Milan, chi si rivede. L'amico Sheva ostacolo sulla strada del riscatto

È inutile dissimulare. Dinanzi al Milan che ritrova dopo molti anni colmi di gol e trionfi e una frequentazione mai interrotta, Andrij Shevchenko non può far finta di niente. Nemmeno Tassotti, il suo fidatissimo collaboratore, a dire il vero ma almeno a Mauro barba bianca viene riservata una postazione defilata. «Sarò emozionato» è la pubblica confessione di Sheva alla tv del club che fa il giro dei siti e presenta la sfida di stasera col suo Genoa, impigliato pericolosamente in fondo alla classifica. «Sto cercando di bloccare le emozioni» racconta ancora perché in queste ore gli saranno passati davanti agli occhi i giorni vissuti tra Milanello e San Siro, l'approdo di un ragazzo venuto dal freddo di Kiev e diventato nel maggio del 2003 l'eroe di Manchester, la finale di Champions contro la Juve decisa dall'ultimo rigore. Lui contro Buffon, gli occhi rivolti all'arbitro per capire il momento di partire e calciare. Non è un brasiliano però, che gol che fa, il fenomeno lascialo là, qui c'è Sheva gli canta ancora oggi la curva sud in riconoscimento dei suoi preziosi sigilli, alcuni concentrati nelle sfide con l'Inter, in campionato e soprattutto in Champions league.

«Sono un professionista e ho promesso ai tifosi genoani che farò il massimo per loro. Ho visto le ultime partite del Milan e farò di tutto per metterlo in difficoltà» la promessa solenne. Sarà più complicato che tenere al guinzaglio le emozioni perché poi toccherà al suo gruppo tradurre dritte e consigli in efficace opposizione al rivale ferito a morte dalle due sconfitte consecutive in campionato e alle prese con una tormentata reazione.

«Sheva ha avuto coraggio nell'accettare il Genoa» il riconoscimento firmato da Paolo Maldini che ne ha ricordato le tappe in rossonero, quando arrivò proveniente «da un altro calcio, da altri allenamenti e si adattò subito ai nostri ritmi». Coraggioso soprattutto nel raccogliere l'invito di 777 Partners alla vigilia di una striscia di sfide proibitive e senza disporre delle migliori forze del gruppo («le assenze pesano»). «Dobbiamo essere molto prudenti e molto attenti» è il suo consiglio per l'uso del Milan che ha i suoi bei problemi nonostante il provvidenziale recupero di Tomori e qualche opportuno ritorno dal primo minuto di Kessiè, Tonali e Kalulu mentre Messias e Krunic possono dare il cambio sulla trequarti a Leao e Diaz, apparsi visibilmente stanchi e confusi con il Sassuolo. «Il Milan è una squadra di qualità, ha perso le ultime due ma ha giocato bene» ricorda Sheva e forse più che un elogio sembra spiegare ai suoi che anche chi gioca bene può avere qualche limite.

Perché poi, visto dalla parte del Milan, il vero nodo è questo: affrontare in pochi giorni Genoa, Salernitana e Liverpool avendo fuori uso Giroud, Rebic, Calabria, Castillejo con Pellegri unica alternativa a Ibra. Sembra facile...

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