Non è tanto la vittoria, né il passaggio del turno, quanto il messaggio di Fonseca che spedisce al suo Milan e agli scettici. Avrà anche quello sguardo lì, malinconico come un fado, ma sono le scelte che raccontano quanto abbia in pugno la squadra. Davanti a pochi intimi (31mila spettatori) ci mette un quarto di gara per segnare 4 reti e vedersene annullare un'altra.
Certo non era il Sassuolo a dover dare conferme, sebbene i neroverdi comandino la B con miglior attacco e seconda miglior difesa. Ma intanto Fonseca centra i quarti cambiandone 8 rispetto a sabato con l'Empoli e davanti ai pochi intimi del Meazza si mette in tasca un 6 a 1 che tanto bene fa all'autostima. A 72 ore dall'Atalanta, Fonseca rinuncia a tutti tranne che a Leao, Reijnders e Fofàna, con tanto di accento caro al portoghese. Il primo serve l'assist per il gol di Abraham annullato dopo 8' e segna il 4-0 al minuto 23, l'olandese (tre giorni prima doppietta a D'Aversa) taglia fuori mezzo Sassuolo per il vantaggio di Chukwueze (palo e ribattuta a rete) e scaglia la sassata del 2-0 al 16'. Il centrocampista francese è invece sinonimo del recupero palla offensivo che ha dato un punto di equilibrio al Milan e il 3-0 (Abraham da pivot per il bis di Chukwueze) ne è la fotografia.
Si dirà della differenza tra i rossoneri e la squadra di Grosso, ma senza i Theo, i Maignan e i Morata, il Milan si concede anche l'assenza della liderança copyright fonsechese del post Empoli di Gabbia, lui che sino alla vigilia garantiva una permeabilità della difesa quasi tripla alla difesa. In campo ci sono però Tomori e Pavlovic, i più utilizzati là dietro nei 100 giorni di Fonseca, ma è merito solo di Volpato se il Sassuolo potrebbe metterci la bandierina a fine primo tempo: bello slalom e parata di Sportiello che Antiste spinge in rete, ma da posizione di fuorigioco.
Se la ripresa vale per rotazioni e statistiche (5-0 di Calabria dopo palo di Pulisic, gol bandiera di Mulattieri e 6-1 di Abraham), è l'imbibizione di Fonseca nelle dinamiche del suo Milan ad aver fatto la differenza. La vincente di Roma-Sampdoria, nei quarti, dovrà fare i conti anche con questo.
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