Il Milan marcia diviso. Non c'è equilibrio in campo... e fuori

L'ad Furlani con nuove deleghe. Sul Ds chi deciderà? Lui o Ibra? L'ipotesi due candidati

Il Milan marcia diviso. Non c'è equilibrio in campo... e fuori
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Quelli dell'ultimo Milan conoscono alla perfezione il manuale perfetto dal titolo «come complicarsi la vita da soli» e far sparire dal dibattito il primo timido tentativo di rialzare la testa e ripartire in classifica. Già perché nel vero primo tempo - che è ciò di calcistico accaduto a Lecce - il Milan da un canto e Conceiçao dall'altro con qualche discutibile scelta iniziale (Leao, Fofana fuori, Jimenez dentro, poi la sostituzione di Gimenez tra i più attivi in area di rigore pugliese) hanno provveduto a mettere in salita la serata incassando i due gol del montenegrino Krstovic per poi liberare la panchina dal talento rimasto a guardare e procedere alla rimonta, con protagonisti Pulisic (sta recuperando la migliore salute) e Leao (due assist e sempre in tensione la difesa leccese). Da non dimenticare però i soliti difetti mostrati in difesa e nel subire sanguinose ripartenze (il famoso equilibrio del quale tutti parlano e nessuno applica; ndr) da parte del Lecce che non è certo squadra da mezza classifica. Nemmeno è finita la serata con la parziale soddisfazione per il risultato ed ecco la seconda esibizione alla tafazzi che consiste nel far trapelare l'indiscrezione del ritorno di Furlani dagli Usa con le nuove deleghe - sempre avute tra l'altro - messe pubblicamente in discussione dagli incontri londinesi di Cardinale e Ibra con i ds da assumere e senza la partecipazione dell'ad il quale ha potere di firma oltre che responsabilità civili e penali.

A questo punto è evidente che la linea di comando del club è stata ripristinata ufficialmente ma con la conseguenza di alcune reazioni tutte ancora da scoprire. La prima: la scelta del ds - cui spetterà il compito di segnalare la figura del prossimo allenatore - sarà fatta collegialmente (da Furlani e Ibra col consenso decisivo di Cardinale) o si andrà su due candidati diversi? E ancora: quale reazione avrà Ibra dinanzi a questo viaggio partendo dal fatto che formalmente non ha alcun ruolo ufficiale all'interno del Milan ma solo quello pubblico di socio del proprietario? Nell'attesa di capire se la risposta orgogliosa di Lecce avrà un seguito sabato prossimo col Como, è questo ormai il punto cruciale iscritto all'ordine del giorno del prossimo Milan. Nessuna scelta, sia pure virtuosa, di allenatore e ds potrà mai cancellare gli effetti nefasti di una società che continua a mandare all'esterno messaggi di divisione.

Un'esperienza del genere, molto negativa, è stata già vissuta dal Milan sul finire del ciclo berlusconiano quando fu deciso di dividere le deleghe tra due ad (Galliani per l'area sportiva, Barbara Berlusconi per quella commerciale).

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