Il Milan di Stefano Pioli non è riuscito ad andare oltre l'1-1 contro il Napoli del grande ex Carlo Ancelotti. I rossoneri hanno ancora una classifica deficitaria ma stanno migliorando sotto il punto di vista del gioco con l'ex tecnico dell'Inter che è sicuro che i risultati presto arriveranno. Come detto, il Milan nell'ultimo turno di campionato ha fermato gli azzurri di Aurelio De Laurentiis e ai punti avrebbe forse meritato qualcosa di più, ma a far parlare non è stata la prestazione del Diavolo ma l'atteggiamento di alcuni calciatori negli spogliatoi.
Circa 40 minuti prima del match contro il Napoli, infatti, Ante Rebic, Lucas Biglia, e Frank Kessie sono stati fotografati nello spogliatoio intenti a consultare i loro cellulari. Questa fotografia ha fatto il giro del web con tanti tifosi rossoneri imbufaliti con i propri calciatori. Pioli, però, ha voluto difendere i suoi giocatori e queste sono le parole del tecnico del Milan riportate dall'edizione cartacea del Corriere della Sera: "Vorrei chiarire che a proposito dell’uso dei telefoni ho introdotto un regolamento severo che prevede che i giocatori non lo possano usare a pranzo e a cena, così per dire".
Pioli è poi entrato nello specifico spiegando come non sia vietato l'utilizzo degli smartphone prima della partita: "Io accetto senza repliche le critiche per i risultati che noi per primi vorremmo fossero diversi, ma vorrei chiarire che nel prepartita l’uso dei telefoni è consentito ai giocatori per due motivi. Da un lato ciascuno di loro si rilassa ascoltando la propria playlist, fatto che peraltro accade in tutte le squadre d’Italia da quando esistono gli smartphone, dall’altro soprattutto ogni giocatore è tenuto a consultare l’app che lo staff tecnico ha consegnato. Ogni calciatore ha dei video da memorizzare per studiare le caratteristiche degli avversari che gravitano nelle loro aree di competenza. In pratica stavano svolgendo una sorta di compiti a casa".
Si era anche paventato di un possibile richiamo ai tre giocatori ma in realtà il tecnico rossonero ha voluto definitivamente smontare il caso: "Casomai stavano compiendo il loro dovere. Biglia stava proprio guardando i video dell’app relativi a giocatori del Napoli. Incassiamo le censure per i risultati che mi auguro presto arrivino. E capisco che a prima vista certe immagini possano suscitare le reazioni delle ultime ore.
Ma se fossi stato certo che i giocatori erano intenti a chiamare o mandare messaggi prima di una sfida importante io per primo mi sarei arrabbiato. Ora non vorrei che il caso diventi più grande di quello che è. Peraltro quando è successo non ero presente: quando entra la tv nello spogliatoio preferisco uscire".
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