Due non risposte contribuiscono a comprendere meglio lo stato d'animo di Stefano Pioli e il futuro assetto azionario del Milan targato RedBird. Gli chiedono: Sei sicuro di restare al Milan vincendo l'Europa league? E ancora: è vero che può arrivare il fondo Pif con un ricco piano per il mercato?. Non so rispondere a nessuna delle due domande replica sbrigativo l'interessato. E si capisce facilmente il motivo. Nel primo caso perché davvero non sa se in caso di trofeo europeo vinto può restare alla guida di Milanello, nel secondo non può certo parlare a nome di Gerry Cardinale anche perché nel frattempo fonti ben accreditate e al corrente della situazione smentiscono con fermezza colloqui in corso con Pif. Ma c'è dell'altro. C'è che pure qualche altra risposta non riscuote il consenso della tifoseria social rossonera, specie quando si affronta il tema, centrale, del rendimento alternante del Milan durante quest'ultimo periodo, un giorno promettente (Rennes in casa e Atalanta), un giorno (Rennes fuori casa e Lazio) deludente. Tranne Monza abbiamo avuto prove di un certo livello è la difesa di Pioli che rimanda tutti a fine stagione per tirare la linea e giudicare il bilancio effettivo.
Nel frattempo deve risolvere due problemi in uno: superare l'ostacolo dello Slavia Praga e centrare due successi nei prossimi due appuntamenti di campionato (Empoli e Verona) non proprio insuperabili, 4 gare concentrate in 10 giorni. Dovrò sfruttare tutto il potenziale della rosa promette Pioli che può contare sul recupero di tutti gli ex infortunati (unica eccezione Pobega) e quindi può prodursi in un turn over quasi scientifico tenendo conto anche di due squalificati per l'Empoli (Leao e Florenzi). Questo è il periodo chiave della stagione insiste ancora Pioli e lo sarà specialmente per alcuni esponenti del mercato estivo che fin qui hanno giocato poco e sono anche molto chiacchierati, in particolare Chukwueze e Okafor che pure hanno nel tabellino personale qualche gol prezioso (il nigeriano a Newcastle in Champions, Okafor tra Udine e Lazio, 6 punti portati a casa entrando dalla panchina). L'orientamento è il seguente: puntare in Europa league sui titolarissimi e procedere ai ricambi in campionato.
Lo Slavia tra l'altro non è certo un cliente comodo: nel girone di qualificazione ha perso solo una volta, a Roma contro Mourinho, e niente più con nella marcia europea due qualificazioni ai quarti di finale che può dire parecchio sulla consistenza di questa squadra, seconda in classifica nel torneo domestico.
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