Milan, serenità e gioco contano più dei big

Un gruppo unito e compatto che rimedia ai momenti no dei campioni

Milan, serenità e gioco contano più dei big

L'unico gol, autentico dopo la traversa scheggiata nel finale, il Cagliari è riuscito a segnarlo 24 ore dopo gli insulti razzisti a Maignan. Ha pubblicato infatti un post di condanna, forse anche in coincidenza con la notizia dell'apertura dell'inchiesta della procura federale destinata a provocare - dopo la sosta - la chiusura di quella curva, recidiva, da cui sono arrivati gli insulti razzisti al portiere rossonero. Il resto è soltanto calcio e serenità che sono poi i due ingredienti con i quali il Milan di Stefano Pioli è riuscito a condire il terzo, consecutivo 1 a 0 del torneo, utile a mantenere intatto il distacco dal Napoli e a incrementare addirittura quello con l'Inter. È arrivato da un gol da fuori area, undicesimo della serie secondo le statistiche ufficiali della Lega serie A, anche questo è un altro piccolo record che certifica i tanti mezzi attraverso i quali la squadra riesce a fare centro. «Se ci difendiamo non andiamo lontani, dobbiamo continuare a cercare il gol anche dopo l'1 a 0» è il predicozzo finale di Stefano Pioli. Per Bennacer è il secondo della serie dopo Bologna, una sorta di battesimo al suo prossimo rinnovo contrattuale. Arrivato con la scorta di un corposo scetticismo (dall'Empoli retrocesso in B insieme con Krunic), l'algerino al ritorno dalla coppa d'Africa - è come se avesse ricevuto dalla delusione di quel torneo la carica giusta per riprendersi il ruolo di titolarissimo, onorandolo con prestazioni di pregio tecnico e tattico. A Napoli, per citare un episodio, è stato un gigante rispetto ai rivali di Spalletti.

L'altra scoperta di questo Milan è che sta riuscendo a fare a meno di Ibra, nonostante sia Leao che Messias, non siano al meglio del loro rendimento. Il giovin portoghese è stato sostituito per evidente indolenza; il brasiliano uscito dalla favola e rientrato nella cronaca quotidiana, ha cominciato a mostrare i limiti che i primi entusiasmi - suoi e della critica - avevano nascosto abilmente. Di chi è il merito? Di Oliviero Giroud, il francese che può anche sbagliare un rigore in movimento a porta spalancata, ma è capace di fornire assist preziosi ai suoi sodali. A Empoli il beneficiario fu Kessiè, questa volta è stato appunto Bennacer che col sinistro liftato da messo l'esclamativo sull'ennesimo successo esterno del Milan che alla ripresa dovrà ripartire da San Siro e dal Bologna mentre l'Inter viaggerà verso Torino.

Forse è proprio in quei giorni di aprile che si può decidere il destino del Milan e del suo campionato, vissuto almeno nelle ultime settimane con una serenità e un equilibrio da far invidia. C'è l'entusiasmo ma non la presunzione di aver già vinto forse perché le scottature non sono mancate nel recente passato. A Salerno, per esempio, non con Spezia e Udinese perché in quelle due occasioni ci sono stati altri fattori (leggi sfondoni arbitrali) a orientare il risultato (1 punto guadagnato su 6).

Eppure perché aprile e maggio diventano i mesi della raccolta sarà indispensabile migliorare il fatturato in materia di gol e ritrovare Ibra capace di dare il cambio a Giroud che si sta mettendo in risalto come autentico guerriero.

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