Dice Mike Maignan, capitano da qualche settimana: «È difficile trovare le parole per spiegare quello che è successo». E invece bisogna oltre che trovare le parole - è pronta una mezza rivoluzione dei ranghi sul mercato - riassumere i danni provocati dalla notte di Zagabria che rimarrà una macchia lungo la stagione di questo Milan che a tre passi dalla gloria si ritrova dentro il labirinto dei suoi errori e del suo complicatissimo futuro.
Qualificazione agli ottavi diretta mancata dopo 5 vittorie di fila, 15 milioni persi per strada, mese di febbraio in cui si giocherà ogni 3 giorni (fissato al 26 febbraio il recupero col Bologna), incubo di altro derby europeo dopo il sorteggio di oggi, sfregiata l'immagine del club con 7 Champions. «Se su 30 duelli ne vinci 2 vuol dire che manca la base» spiega Conceiçao, per la prima volta si rende conto d'essere finito nel posto sbagliato al momento sbagliato. La verità è che se gli errori si aggiungono uno dopo l'altro, beh allora come suggerisce Arrigo Sacchi «porre rimedio non è semplice».
Anzi, diventa impossibile. E non perché non ci siano altri conflitti dentro lo spogliatoio. No: è la pasta degli uomini sbagliata, la fragilità emotiva (caso Musah), la mancanza di identità, la voglia di cambiare di alcuni (Calabria a Bologna, Morata in Turchia, Okafor forse in Premier league). Se in una serata così sciagurata si salvano in due (Pulisic e Pavlovic), uno appena arrivato, l'altro a Milanello da un anno, qualcosa vuol dire nella costruzione del gruppo.
Chissà se Leao ha letto una delle frasi di Fabio Cannavaro: «Su Rafa ho messo uno di 34 anni!». Ecco il punto: questa non è una squadra, nella testa, nella preparazione e nelle risposte. E da mercoledì notte in poi, ogni possibile correzione alla rosa può produrre toppe perché non c'è il tempo materiale per lavorare né per recuperare energie (Gabbia contusione al polpaccio).
Dal mercato è in arrivo un ribaltone (dalla cessione di Daniel Maldini al prestito di Camarda al Monza): Walker giocherà il derby, su Gimenez sono in corso accertamenti su trattativa e infortunio avuto, servirebbe anche il
centrocampista oltre a Joao Felix per Okafor. L'affanno nel cercare di strutturare meglio l'area tecnica (candidato Francois Modesto, ex Monza) sembra un tentativo di mettere un'altra toppa a un club finito nella bufera.
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