Il Milan si scopre orribile. Champions a rischio, il club convoca un vertice

Umiliati dal Sassuolo con l'euro zona che vacilla, riunione di Maldini & C. per tornare sul mercato

Il Milan si scopre orribile. Champions a rischio, il club convoca un vertice

Impressionante a San Siro: il Sassuolo, quart'ultimo in classifica, ha preso a martellate il Milan già ammaccato di suo da una striscia mortificante di risultati, e gli ha rifilato cinque schiaffoni sul viso, umiliandolo nel gioco e nelle dimensioni della sconfitta. Si è concluso così il gennaio più orribile dei campioni d'Italia che adesso hanno una classifica traballante poiché coinvolti nella bagarre per i tre posti disponibili della prossima Champions. Non solo. Le 5 sberle di ieri hanno spinto Maldini e Massara a convocare un vertice d'emergenza con l'ad Giorgio Furlani per tentare un qualche rammendo. Nelle prossime ore proveranno a ottenere il sì dell'Atalanta per il trasferimento immediato di Sportiello (già promesso per l'estate) con l'intento dichiarato di mandarlo in campo nel derby di domenica 5 febbraio. Ma attenti: non è Tatarusanu il problema numero uno del Milan. Adesso è diventato il capro espiatorio ma non è il solo responsabile di questa disfatta. È colpevole sul secondo gol ma sugli altri c'è la responsabilità collettiva di una difesa (18 gol dal 4 gennaio) che è diventata la peggiore d'Europa! Sconsolato, Giroud, uno dei pochi a salvarsi e a firmare un paio di gol (uno annullato per fuorigioco) ha commentato: «Se continui a prendere 4 o 5 gol non puoi vincere le partite!». Ineccepibile.

Sulle responsabilità di ieri bisogna perciò chiamare alla sbarra, per un verso Pioli, e per un altro i migliori esponenti della recente cavalcata tricolore, a cominciare da Calabria e Theo Hernandez. Il primo s'è fatto scherzare da Laurientè, il secondo ha gravi colpe sul primo e sul quinto gol perdendo nettamente i duelli con Berardi, l'eversore di San Siro. Il tecnico ha tentato la carta del rilancio di CDK, una sorta di mossa della disperazione fallita miseramente. Ha lasciato in panchina Leao per dargli un segnale ma quando lo ha ripresentato a inizio ripresa non ha ricevuto alcun contributo. Kjaer è rimasto fuori per acciacchi che sono inevitabili in chi ha subito l'intervento chirurgico, alla sua età: non averlo rimpiazzato in rosa con un affidabile puntello centrale, puntando sull'eterna presenza di Kalulu-Tomori, è stato uno dei tanti errori del mercato estivo. «Siamo entrati in questa situazione per i nostri demeriti, dobbiamo uscirne con i nostri meriti. Sarebbe sciocco non prendere atto di ciò che non ha funzionato, cambierò qualcosa» il ravvedimento tardivo dell'allenatore rossonero. Già dopo il rovescio con la Lazio avrebbe dovuto cambiare registro tattico. Per la prima volta il pubblico dei 70mila di San Siro ha fischiato i rossoneri sventolando nel finale i fazzoletti bianchi, la famosa panolada che usano in Spagna. Solo la curva si è astenuta e ha ricevuto le scuse di Calabria, il capitano. Il Sassuolo non vinceva da tre mesi, 24 ottobre l'ultimo successo. Ha sfiorato a Monza una settimana prima il colpaccio, ha recuperato con gli interessi ieri a San Siro. Frattesi e Berardi (che in estate è stato proposto più volte a Maldini e Massara) sono stati gli artefici di una prova semplicemente maiuscola, approfittando di ogni amnesia, di ogni errore, di ogni debolezza del Milan.

Un paio di gol annullati dal varista Banti non avrebbero cambiato l'inerzia della sfida nella quale il Milan non è mai stato lucido protagonista. Rientrato dall'intervallo con l'1 a 3 sulla schiena, ha subito il rigore (per l'affannosa corsa di Calabria sul rivale) e prim'ancora di cominciare la ripresa, la sfida è già finita.

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