Milano-Bologna, al via la finale più nobile

Di fronte le squadre più ricche e titolate. Sfida per il titolo dopo 37 anni

Milano-Bologna, al via la finale più nobile

Melodie per l'anima cestistica nella finale scudetto fra Armani Milano e Virtus Segafredo Bologna che inizia stasera al Forum di Assago (ore 20.45) nella prima notte dei sospiri. Non si trovavano come avversarie ad una tavola del genere da 37 anni: stella per la Virtus al palazzo di San Siro che non c'è più. Orgia fra grandi, Meneghin espulso e fuori dalla finale, Milano che aveva rimediato in gara due a Bologna, nella terza senza il suo totem e con Carr zoppicante doveva arrendersi. Analogie con la sfida al meglio delle sette partite di questo giugno bizzoso? Solo lo stato d'animo degli allenatori. Nel 1984 Dan Peterson, che aveva riportato lo scudetto a Bologna, guidava Milano. Lo stesso turbamento che oggi avrà Ettore Messina alla sua quinta finale per il titolo, 4 vittorie, 3 a Bologna e 1 a Treviso, guidando l'Armani contro la società che lo ha fatto diventare grande, ma a cui ha dato trofei e gloria. Anche Djordjevic, che ha girato il mondo come il rivale, è stato sulla panchina di Milano nelle due stagioni in cui ha lanciato Danilo Gallinari. Bei generali, pieni di medaglie, vaccinati a tutto, avendo sperimentato quasi tutto. Sasha il grande serbo in Europa e nel mondo FIBA e olimpico, Ettore della Trinacria sbocciato nel Veneto, ma esploratore premiato anche nella NBA a San Antonio. Altro contatto speciale della notte: fra gli avversari da temere il Belinelli giocatore che era con lui, assistente di Popovich quando gli Spurs vinsero l'anello.

Diciannovesima finale per Milano, 9 vinte, dodicesima per Bologna, 8 successi. C'è di tutto nella sfida fra le più belle, ricche e titolate (28 scudetti a 15 per Milano, 13 trofei europei in due). Messina ha benedetto la squadra prima di confessarla dopo Colonia e il 3-0 su Venezia, ringraziando chi l'ha portata a questo punto dopo 87 partite. Djordjevic il grande scacchista, nato nell'enclave del Partizan Belgrado, ha benedetto i medici che hanno protetto una squadra usurata. Lui dovrà muovere per primo e ieri lo ha fatto adulando e sfidando i nemici, felice di come la sua Virtus ha fatto davvero l'ultimo passo nell'evoluzione tecnica eliminando Brindisi: «Bella sfida che faremo nel nome della Virtus. Loro grandi favoriti dopo un'Eurolega bellissima. Gara fisica, per veri campioni. Shields e Punter per la qualità nell'uno contro uno, Delaney e Rodriguez per dare colore al gioco come fa il nostro Teodosic. Belinelli? Ci siamo rimodellati per un grande e lui ha risposto da grande. Giusto il nuovo calendario giocando ogni due giorni».

Teodosic e Rodriguez? Beh, da soli valgono il prezzo del biglietto e stasera al Forum saranno più di tremila gli ammessi, con mascherina e, si spera, con vaccinazione. Dirette televisive su Raisport ed Eurosport 2. Di più questo basket poverello non potrebbe chiedere, di meglio questo sport che riprende non aveva da offrire.

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