"Il mio gemello Greg compie 30 anni. Regalo? Spero di continuare insieme..."

L'azzurro e il compleanno di Paltrinieri: "Amici davvero"

"Il mio gemello Greg compie 30 anni. Regalo? Spero di continuare insieme..."
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Non è da un quarto posto che si giudica un campione. Nell'Olimpiade di Parigi delle 20 medaglie di legno italiane c'è stata quella di Domenico Acerenza, beffato dall'ungherese Betlehem per 6 decimi di secondo - un'inezia - dopo quasi 2 ore di gara nella 10 km di nuoto di fondo. «Mi sono chiesto cosa avessi sbagliato, ma non ho trovato una risposta - racconta Acerenza, Fiamme Oro, atleta lucano di Sasso di Castalda -. Devo mettermi l'anima in pace. Voglio tornare in acqua per fare qualcosa in più». Prima bisogna convincere Greg, il compagno di allenamenti e bracciate che a 30 anni - compiuti oggi - deve ancora prendere una decisione sul suo futuro.

Domenico, ha ripensato alla gara di Parigi?

«Per me non è stata una sconfitta. Mi ripeto che sono arrivato a un passo dal podio olimpico, significa che posso farcela».

Se potesse tornare indietro?

«Toglierei il male alla spalla destra. Ho cercato di tenerlo un po' per me questo problema perché non mi piace creare alibi alle cose. Però nell'ultimo periodo non riuscivo quasi a dormire la notte per il dolore».

Paltrinieri, invece, si è fatto male al gomito alla fine, nella cerimonia di chiusura. Siete gemelli anche in questo?

«Assurdo! Quando l'ho scoperto non potevo crederci».

Molti smettono di nuotare dopo un'Olimpiade. Lei alla fine cos'ha deciso?

«A gennaio compirò trent'anni e per un nuotatore non sono pochi, ma ancora qualcosina da dare ce l'ho».

Los Angeles 2028?

«È presto per rispondere, vediamo anno dopo anno. Adesso mi fermo per far guarire la spalla».

Greg continuerà? Dalle ultime dichiarazioni sembra più sì che no.

«È ancora in vacanza. Gli farò li auguri per i suoi trent'anni. Ci siamo sentiti, ma non abbiamo ancora affrontato il discorso. Prenderà la decisione migliore per lui, è un ragazzo ponderato. Mi auguro con tutto il cuore che continui. Ma accetterò qualsiasi scelta faccia».

Che rapporto c'è tra voi?

«Siamo super amici, è stato anche il mio testimone di nozze; ma siamo due persone super distinte. Sul piano sportivo è un avversario, oltre a un grande compagno di allenamento».

Insieme avete preparato la gara olimpica senza sapere se avreste gareggiato sulla Senna. Alcuni colleghi sono finiti in ospedale per l'acqua inquinata.

«Purtroppo questo era il rischio che sapevamo di poter correre. Abbiamo gridato aiuto fino all'ultimo. Mi è dispiaciuto ci abbiano criticato per non aver sabotato la gara. Ormai è andata così».

Il 23 settembre andrà comunque al Quirinale, insieme ai medagliati di Parigi.

«La

decisione del presidente della Repubblica di invitare anche i quarti posti mi ha sorpreso, ma ci speravo. Il presidente ha un cuore grandissimo e poi è un super appassionato di sport. L'invito è una parziale consolazione».

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