Sei gay, ami il calcio e vuoi andare a vedere dal vivo i prossimi Mondiali in Russia? Fallo pure, ma occhio a non tenere per mano il tuo compagno. E non ti azzardare a baciarlo. Questo il messaggio lanciato dalle autorità russe, che hanno deciso di schierare in appoggio alla polizia, per tutta la durata della Coppa del Mondo di calcio, un plotone di 300 cosacchi. Il loro compito? Segnalare alle forze dell'ordine ogni comportamento "sospetto" che veda protagonisti due o più omossessuali. Tutto per motivi di sicurezza.
Vladimir Putin è fedele alla sua linea di tutela dell'amore tradizionale e per i prossimi Mondiali ha deciso di rispolverare i cosacchi. Si tratta di un'antica comunità militare che dal 14 giugno al 15 luglio, date di inizio e di fine della 21esima edizione dei Mondiali di calcio, in una formazione fatta di 300 membri, sarà chiamata a svolgere un ruolo di guardiano dell'ordine. Non contro gli hooligans - a quelli ci penserà la polizia "tradizionale" - ma contro i gay, a cui sarà proibita ogni effusione amorosa in pubblico in ottemperanza alla legge contro la propaganda omosex ai minori: questa la fattispecie di reato di cui si macchierebbero gli individui omosessuali.
Un compito considerato particolarmente importante dalla Russia, al punto da indurre Putin ad affidarlo allo storico corpo armato protagonista della famosa frase "I cosacchi abbevereranno i cavalli nella fontana di San Pietro", usata dalla propaganda democristiana nell'immediato dopoguerra per dipingere lo scenario che si sarebbe materializzato in Italia dopo un'eventuale successo del Pci alle elezioni.
Come ha spiegato Oleg Barannikov, leader del Ckv (l'esercito centrale cosacco), i 300 militari avranno il compito di comunicare alla polizia ogni gesto sospetto. "Ma spetterà a loro decidere come comportarsi", ha precisato infine il capo dei cosacchi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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