Otto anni fa, finita l'era Conte e prima che il presidente Figc Tavecchio scegliesse Ventura, ci fu la possibilità che sedesse sulla panchina dell'Italia. All'epoca Vincenzo Montella aveva appena divorziato dalla Samp dopo una salvezza sofferta: la voce ricorrente, smentita da più parti, è che fosse il premier Renzi a volerlo come Ct. «Mai nessun contatto con la Federcalcio», precisò l'ex Aeroplanino che si accordò col Milan e vinse la Supercoppa Italiana.
Dopo la stagione e mezzo con i rossoneri, iniziò la sua parabola discendente. Fino all'approdo in Turchia nel 2021 e la «Yeniden dou» (rinascita) per il tecnico italiano: ottimi risultati con l'Adana Demirspor e Balotelli in attacco, poi la chiamata alla guida della nazionale il 21 settembre 2023. Montella centra subito la qualificazione a Euro 2024 e in Germania la sua Nazionale, giusto mix tra esperienza - con Demiral (eroe della sfida con l'Austria e ora sotto indagine dell'Uefa per il gesto di esultanza che richiama il movimento turco di estrema destra dei Lupi Grigi), e Calhanoglu a dare l'esempio - e giovani campioni in erba di talento, è tornata tra le prime otto di una grande manifestazione dopo 16 anni.
«Questo successo rappresenta un intero Paese e non una squadra. Quando ho preso il comando della squadra c'era il timore che non ci saremmo neanche qualificati per gli Europei. Non solo ci siamo andati con una partita d'anticipo, ma abbiamo anche vinto il nostro girone e ora siamo ai quarti», ha commentato Montella, diventato un idolo dei tifosi e che con cinque vittorie nelle prime sette gare da Ct turco ha superato anche un mito come Terim. Le immagini di festa che stanno accompagnando la sua squadra, sospinta anche da più di tre milioni di connazionali residenti in Germania, stanno facendo il giro del mondo. Con una serie di prime volte: successo nei 90 minuti in una sfida a eliminazione diretta e tre gare vinte in una singola edizione degi Europei.
Poi due calciatori Under 20 schierati titolari in un match da dentro o fuori, Arda Guler e Kenan Yildiz della Juve, dal 1964. Incredibile, se si pensa che il 26 marzo perdeva 6-1 in amichevole proprio contro l'Austria eliminata martedì sera. Quattro mesi dopo, ha scritto un'altra storia.
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