Il Monza pronto a parlare "americano"

Il fondo di Gabelli alla due diligence: il club valutato 100 milioni

Il Monza pronto a parlare "americano"
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Anche il Monza, dopo Milan e Inter, sta per finire nella costellazione dei fondi americani. La proprietà attuale della famiglia Berlusconi, attraverso Fininvest infatti, è in trattativa con il fondo Gamco Investors di Marco Gabelli, da 48 anni alla guida della società fondata a New York (amministra un patrimonio da 31 miliardi di dollari). Il finanziere di 82 anni, esponente di una famiglia di origini italiane (provincia di Parma) ha messo gli occhi sul club caro a Silvio Berlusconi protagonista della storica scalata dalla serie C alla serie A. Fonti Fininvest continuano a ripetere che «ci sono conversazioni in corso con vari partner potenziali, in nessun caso si tratta di trattative in fase avanzata, l'intenzione è quella di individuare partner insieme ai quali portare avanti lo sviluppo del club». Dietro la conferma della pista americana, c'è poi lo stato autentico del negoziato. Secondo altre fonti giornalistiche infatti sarebbe già stata effettuata una due diligence (traduzione pratica: la visione dell'ultimo bilancio chiuso il 31 dicembre 2023).

L'interesse di Gamco, espresso attraverso professionisti e manager che si occupano del dossier, sarebbe stato espresso per acquisire il completo controllo del Monza calcio, valutato nel bilancio del gruppo per una cifra consistente, 100 milioni di euro. Non è nemmeno esclusa, al momento, la possibilità che la holding dei Berlusconi possa restare nel Monza sia pure con una quota di minoranza. Qualunque sia lo sviluppo di questa trattativa che segue quella con Orienta Capital sfumata nel maggio scorso, fondamentale diventerebbe il ruolo assegnato a Adriano Galliani, una vita al fianco del fondatore del gruppo del Biscione, consigliere di Fininvest e ad del club brianzolo oltre che senatore (Forza Italia), considerato uno dei manager di calcio di maggiore esperienza e capacità. Del Monza calcio infine è stato in gioventù prima tifoso, poi comproprietario e vice-presidente operativo e adesso amministratore delegato accompagnando la scalata realizzata dal 2018 in poi.

Galliani, esponente della prima ora del gruppo (il 1° novembre 1979

iniziò la sua collaborazione attraverso la sua società dell'epoca, l'Elettronica industriale), legatissimo alla famiglia Berlusconi, è sempre stato in perfetta sintonia con le decisioni adottate in via Paleocapa a Milano.

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