Il Napoli fa pace con il pubblico e ringhia stile Gattuso

Elimina la Lazio e respira. Due pali a testa, squadre in dieci. Gol di Insigne, Immobile sbaglia un rigore

Il Napoli fa pace con il pubblico e ringhia stile Gattuso

Napoli - Passa il Napoli, se con merito o meno è questione di punti di vista. Non si può comunque non essere d'accordo sul fatto che sia stata una partita incerta e combattuta, magari non spettacolare, però giocata con grandi intensità e con le migliori formazioni. Tra Napoli e Lazio alla fine ha prevalso il riscatto partenopeo ed è stato un bel vedere da subito. Primi venti minuti a velocità sostenuta, un gol, un rigore sbagliato e due espulsioni: Insigne l'ha sbloccata subito tirando fuori dal cassetto un numero dei suoi, dribbling in area e diagonale che frega Strakosha in uscita. Azzurri padroni del campo penalizzati da due errori in serie di Hysaj, prima provoca un rigore evitabile (che Immobile spedisce in curva scivolando al momento del tiro), poi già ammonito stende Immobile a centrocampo. La Lazio si è fatta male da sola ricambiando il gentile cadeau: dopo il giallo, Leiva manda a quel paese Massa che gli sbatte il rosso matematico sul muso.

Il maquillage forzato delle due panchine produce lo stesso risultato: squadre a specchio con il 4-4-1, Inzaghi lascia le cose come stanno, Gattuso deve invece abortire il debutto di Lobotka per ricomporre indietro la linea a quattro con Luperto. In dieci contro dieci, e con più spazi da coprire, è emersa la qualità dei palleggiatori, Lazio a proprio agio a centrocampo, Napoli votato alle ripartenze, più solido e attento nel far partire l'azione grazie all'inserimento di Demme che non ha dato maggior spessore tecnico ma sicuramente più equilibrio, oltre che copertura affidabile in fase di uscita con la palla. Dovendo recuperare, nel secondo tempo i laziali hanno piazzato le tende nella trequarti ma difettando stranamente in fluidità per la troppa imprecisione nei passaggi: finale dominato dai legni, un palo e una traversa azzurra (Milik ed Elmas), lo stesso per gli ospiti con Immobile e Lazzari.

Per il Napoli è un'aspirina ma almeno la febbre inizia a scendere, ora quello che conta è

azzerare il passato. Anche quello meno recente, definito un virus da De Laurentiis («Maradona ha fatto più male che bene perché non si era mai vinto niente. È come stare con la donna più bella del mondo e poi essere lasciati»).

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