"La Nazionale di Gigio è pronta per regalarci un altro undici luglio"

Da Madrid 1982 a Londra 2021, stesso giorno. "Un segnale. Donnarumma può diventare top"

"La Nazionale di Gigio è pronta per regalarci un altro undici luglio"

Stesso giorno, stessa emozione. Il prossimo 11 luglio l'Italia giocherà la finale dell'Europeo. Era invece il 1982 quando, sempre di 11 luglio, quando gli Azzurri riuscirono a battere la Germania nella finale dei Mondiali in Spagna. All'epoca si giocò al Bernabeu, questa volta sarà Wembley, a Londra. Due stadi, due città nelle quali si è fatta la storia del calcio. E nelle quali la può fare anche l'Italia. Nel 2021 come nel 1982. Quell'anno a difendere la porta degli Azzurri c'era Dino Zoff, l'unico nella storia calcistica italiana, ad aver vinto sia i Mondiali che l'Europeo. A 39 anni di distanza il numero 1 dell'Italia è Gigio Donnarumma, «uno dei principali artefici del cammino della nazionale», sottolinea Zoff. Donnarumma, fra l'altro, durante il torneo ha subito gol dopo 1168 minuti nei quali l'Italia (non solo lui) aveva mantenuto la porta inviolata, battendo proprio il primato che apparteneva all'Italia di Zoff (che parò tutto per 1143 minuti complessivi) e che durava dal 1974. «I record sono fatti per essere battuti - sottolinea Zoff - Spero possa servire per portare l'Italia al titolo. Sarebbe ancor più significativo».

Donnarumma può diventare il migliore al mondo?

«Ha 22 anni ma ormai gioca da una vita, anche in nazionale. Sembra quasi un veterano. Dipenderà da lui, dalla sua testa, ma le qualità ce le ha tutte. Deve ricordarsi che potrà sempre migliorare».

Quale la sua miglior parata durante l'Europeo?

«Quella su Morata, sul rigore, è certamente decisiva e difficile, ma credo che contro il Belgio, su De Bruyne, si sia superato. Fra l'altro le parate più importanti sono arrivate sul risultato di parità. Se l'Italia non è mai andata sotto è anche per i suoi interventi».

Cosa si aspetta dalla finale dell'11 luglio?

«Data importante per il nostro calcio. Queste cose forse influiscono, forse sono segnali. A volte non vince il migliore, specie in tornei così, ma penso che l'Italia abbia buone possibilità».

Perché agli Europei l'Italia ha avuto così poco successo?

«Sfortuna. Nel 2000, quando ero ct, siamo arrivati a pochi secondi dal titolo. Nel 1980 avremmo potuto fare bene ma la situazione del nostro calcio, travolto dalle inchieste, era tremendo. E ci sono sempre anche gli avversari...».

Come

vedrà la partita?

«Da solo. Non mi va di correggere i commenti di chi guarda la gara insieme a me (ride, ndr). Scherzi a parte, essendo a ora di cena posso gustarmela con un liquorino. Chissà, potrebbe portare bene».

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