È un mondiale di Formula 1 così pazzo quello che stiamo vivendo quest'anno che sarebbe da stupidi non credere di poter ribaltare almeno la classifica Costruttori. Con 48 punti da recuperare sui 250 ancora in palio per le squadre, il margine per sognare c'è tutto. La Ferrari vista ad Austin può comodamente sedersi a tavola e guardare negli occhi gli altri commensali, senza timore di essere sbattuta fuori. In Texas Charles ha vinto con quasi 20 secondi di vantaggio sulla Red Bull di Verstappen, è vero che il vantaggio alla fine è cresciuto perché i duellanti per il titolo lottando tra di loro hanno perso tempo prezioso, ma la Ferrari era indubbiamente la miglior macchina sulla distanza. Paga ancora qualcosa in qualifica, ma poi quando le Pirelli morbide restano in garage, ha regolarmente un ritmo migliore. È stato così fin da venerdì nelle prove libere e poi nelle qualifiche della Sprint quando prima Sainz e poi Leclerc erano stati i più veloci con le gomme gialle. La Ferrari, pur avendo presentato una pagina bianca là dove avrebbe dovuto descrivere le novità tecniche portate in pista ad Austin, ha sfruttato in pieno quanto aveva portato su un una pista poco convenzionale come Singapore e la Sf-24 si è trasformata. In Texas era la miglior macchina in gara. Un verdetto raccontato dalla doppietta realizzata da Leclerc e Sainz la cui vittoria non è mai stata in dubbio dopo il suo guizzo vincente alla partenza.
Nel campionato di quest'anno ogni gara è un mondo diverso. La McLaren che sembrava imprendibile dopo Singapore è tornata ad essere battibile, anche per la fragilità emotiva di Norris che sta perdendo un'occasione dopo l'altra. La Red Bull che sembrava caduta in un pozzo, ha trovato la forza di risalire grazie a Max che in Texas è stato straordinario nella battaglia con Lando. La Mercedes è un caso ancora più singolare. Un giorno vola e quello dopo non si stacca da terra, in più Russell e Hamilton ci hanno messo del loro. La Ferrari, nonostante le scintille tra Charles e Carlos nella Sprint, è invece cresciuta gradualmente durante tutto il weekend non sbagliando nessuna scelta strategica. Bravi i piloti, ma bravi anche gli ingegneri e i meccanici. La classifica parziale degli ultimi 5 gran premi ci dice che Leclerc ha totalizzato gli stessi punti di Norris (98) e la Ferrari ne ha incassati solo 27 in meno della McLaren che pure aveva un vantaggio tecnico importante.
Dopo i successi di Monte Carlo e di Monza, la Ferrari si era inceppata. Se invece domenica in Messico continuerà la sua progressione in fondo al campionato potrebbe davvero trovare una sorpresa. Quel titolo che manca Costruttori che manca dal 2008
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