È l'esame di laurea, non un semplice esame. L'Inter di Inzaghi è già promossa. Ha vinto il campionato, fatta salva la certificazione aritmetica. Quello era l'obiettivo dichiarato e quello conta, soprattutto in un mondo in cui pare che di scudetti ne diano 4 o 5, tanti quanti saranno i posti per la prossima Champions. L'Inter a luglio ha detto: puntiamo alla seconda stella, se la fallisse sarebbe un flop, centrandola è già un trionfo. Passato il girone (il Milan non l'ha fatto), il resto non conta. Il quarto di Champions vale un posto fra le magnifiche 8 d'Europa, che sommato alla finale dello scorso anno, darebbe un senso compiuto anche alla qualificazione al Mondiale per club dell'estate 2025.
Un esame di laurea per un posto al tavolo dei grandi, ma non un esame semplice, perché l'Atletico Madrid è più forte di quanto dicono i suoi ultimi risultati e perché quella dello stadio Metropolitano sarà una grande partita di calcio e magari anche una corrida di calcioni. L'1-0 dell'andata non garantisce nulla: l'Atletico in casa ha vinto 13 volte su 14 nella Liga e 3 su 3 in Champions, non male. Inzaghi ha già scelto gli undici con cui cominciare e anche se non lo ufficializza, probabilmente Dumfries ha scavalcato Darmian, mentre De Vrij sembra dare più garanzie fisiche del titolare Acerbi. Simeone recupera Griezmann, che si era fatto male a Milano e probabilmente lo manda in campo già all'inizio, quando di certo ci sarà anche Morata, più tonico di quando ha giocato a San Siro (era al rientro dopo quasi un mese). Torna la ThuLa e questa fra tutte è la polizza migliore per l'Inter. Il canovaccio tattico della sfida, con Simeone obbligato a rimontare e quindi senza la possibilità di giocare come più gli piace e meglio gli riesce, potrebbe offrire molti spazi all'Inter. Segnare un gol aumenterebbe di molto le chances di vittoria e in questo senso, i nerazzurri l'hanno fatto almeno una volta in 37 delle 38 partite stagioni (e sempre in trasferta). A secco solo in casa contro la Real Sociedad, per lo 0-0 che poi di fatto li ha spinti verso questo ottavo di finale più complicato (non che ai baschi sia andata meglio con il PSG).
Thuram convalescente, Lautaro riposato. Il Toro quest'anno ha segnato 2 soli gol in Champions League, ma entrambi in trasferta e decisivi (per il pareggio di San Sebastian e la vittoria di Salisburgo). Thuram solo 1, anche quello decisivo (in casa col Benfica). In assoluto, in Europa finora lInter ha segnato meno che in campionato (1,3 di media a partita contro 2,5) ma mai come in questo caso i gol è giusto contarli ma anche pesarli. E allora sulla bilancia, Lautaro può portare il suo passato.
Ha già segnato in casa di Barcellona (2 volte), Real Madrid, Liverpool, Benfica, Borussia Dortmund. Serve un gol all'Atletico per arricchire la collezione e accelerare la pratica rinnovo. Sedersi al tavolo delle 8 grandi d'Europa può aiutare anche a rinnovare il suo contratto.
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