Le nerazzurre gemelle

Gasp rispetto a Inzaghi ha una rosa più equilibrata: come valore di squadra l'Atalanta risente meno del turnover

Le nerazzurre gemelle
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Il primo faccia a faccia nerazzurro della stagione, fa testo ma non troppo. Era la terza giornata, dominò l'Inter (4-0), ma l'Atalanta a fine agosto pagava ancora il mercato e soprattutto gl'infortuni, che nell'occasione la costrinsero a una difesa senza difensori (di ruolo). Il secondo sarà a Riad, in campo neutro: la semifinale di Supercoppa, il 2 gennaio. E già quella potrebbe essere una bella occasione di rivincita per Gasp, ma il primo abbondante terzo di campionato lascia intendere che la sfida fra Inter e Atalanta potrebbe continuare anche in primavera.

Nel folto gruppo che comanda la classifica, Gasperini e Inzaghi, in rigoroso ordine non solo alfabetico, stanno cercando di correggere a suon di gol una delle regole non scritte del nostro calcio, quella secondo cui vince lo scudetto chi subisce meno gol e non chi ne segna di più. Negli ultimi 10 anni è successo 9 volte e in quell'unica eccezione (stagione 2019-20, quella già anomala di suo per la sospensione-pandemia) la Juventus di Sarri peraltro fu la terza difesa, il quinto attacco e solo la quarta migliore differenza reti. Finora nessuno segna quanto l'Atalanta (34 gol), che ha il capocannoniere (Retegui, 12) e il quarto miglior marcatore del campionato (Lookman, 7). L'Inter (31) risponde con Thuram (secondo con 9) e quasi non s'accorge della partenza sofferta di Lautaro (appena 5, un anno fa erano addirittura 13) anche se qualche gol in più del capitano avrebbe probabilmente evitato qualche punto perso per strada. Dopo l'assenza a Verona per l'attacco febbrile, ieri Lautaro si è allenato con la squadra. E con lui Calhanoglu. Entrambi dovrebbero giocare in Champions contro il Lipsia. «Ci mancano 7/8 punti per la qualificazione diretta agli ottavi di finale», ha spiegato Inzaghi, che conta di portarsi avanti col lavoro fin da domani sera. Anche Gasperini è imbattuto in Champions e curiosamente non ha ancora vinto in casa (pareggi con Arsenal e Celtic) ma solo in trasferta (contro Shakhtar e Stoccarda). Domani viaggia a Berna, ospite dello Young Boys, contro cui proprio l'Inter un mese fa ha dimostrato che per vincere c'è da soffrire.

Il momento dei bergamaschi però è scintillante: come la Fiorentina, dopo un avvio horror, l'Atalanta ha vinto 7 partite consecutive in campionato. Tre sconfitte nelle prime 5 giornate, 7 punti dopo 6. Poi l'inesorabile risalita. L'Europa League vinta lo scorso anno ha dato consapevolezza a tutti: l'Atalanta gioca bene e può sognare, anche perché mai come quest'anno, Gasp ha un organico tanto vasto quanto di alto livello.

Gli manca forse qualcuno dei campioni di Inzaghi, ma non è un azzardo dire che in panchina ha un livello medio persino superiore a quello del più giovane collega. A Verona s'è rivisto Correa, ma dopo tante delusioni anche il suo mentore Inzaghi aspetta conferme per gioire.

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