Inter, Lautaro d'oro

Nerazzurri cinici: decide Lautaro. Calha e Acerbi ko, ma Inzaghi non subisce gol in A dopo quasi due mesi. Sprofondo giallorosso

Inter, Lautaro d'oro
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L'Inter esce dalla notte romana con i tre punti ma con due giocatori in meno. Allungando la lista presente nell'infermeria nerazzurra, arrivata a undici stop stagionali (numero mai registrato nel passato più recente). Calhanoglu (contrattura all'adduttore della coscia sinistra) e Acerbi (stesso infortunio ma ai flessori) finiscono la gara rispettivamente già al 12' e al 27' del primo tempo e considerando che potrebbe restar fuori per un po', di sicuro Inzaghi si troverà senza due elementi importanti in questo tour de force di partite da qui alla prosisma sosta per le nazionali. «Sicuramente dobbiamo sederci a un tavolo e capire che serve un calendario più morbido», così prima del match l'ad nerazzurro Marotta.

L'attesa sfida tra gli argentini la vince nettamente Lautaro Martinez ma solo per il gol - il primo segnato in casa dei giallorossi in carriera - che decide una sfida brutta, bloccata, fallosa e ricca di errori (maggiori quelli della Roma soprattutto in fase di costruzione). Dybala, costretto dal modulo rivisto da Juric a rincorrere l'avversario diretto più che a inventare qualcosa, è limitato nelle sue azioni e risulta impalpabile davanti. L'Inter risponde così al Napoli, riportandosi a -2 dalla truppa di Conte pur senza rubare l'occhio ma «chiudendo» la porta per la prima volta in trasferta e dopo due mesi.

Juric cambia volto alla Roma, abbandonando momentaneamente il suo dognmatico 3-4-2-1 per affrontare i nerazzurri con la linea a 4 dietro. Esattamente come fece con il Torino nella passata stagione, in quel caso schierando Tameze difensore centrale. Ma ancora una volta il risultato non è positivo anche perchè la Roma appare spesso senza idee. Resta l'uomo contro uomo dei giallorossi, persino Dybala - che gioca più largo del solito - fa il segugio di Bastoni.

Uno schiaffo per uno nel primo tempo con il palo di Celik (su erroraccio di Sommer) e la traversa dell'ex Mhkitaryan. L'inter cerca fortuna dalla distanza (bravo Svilar su Thuram), sui piedi di Pellegrini la risposta della Roma anche se senza sbocchi. Il problema è che a metà campo Koné e Crostante perdono troppi palloni, mentre all'Inter manca la solita spinta degli esterni e Barella fa più il regista lasciando gli inserimenti al Frattesi chiamato in causa dal ko di Calhanoglu che però sbatte sulla difesa giallorossa. Serve dunque un episodio a sbloccare il match e quello arriva dopo un'ora di gara: Zalewski perde palla a centrocampo lanciando Frattesi, cross per Lautaro che Celik intercetta stoppando male il pallone e lasciando il Toro il colpo del ko.

Inzaghi decide di coprirsi ma l'arrembraggio della Roma è sterile e pieno di errori di passaggio negli ultimi sedici metri.

Al 94' serve però l'intervento decisivo di Sommer sulla conclusione di Soulé, entrato al posto di Dybala e attivissimo davanti. Per i giallorossi, fischiati alla fine dal pubblico di casa, è la quarta partita casalinga persa di fila con l'Inter. Per i nerazzurri tre punti d'oro ma una notte agrodolce per i nuovi infortuni.

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