Ora è ufficiale. Con un comunicato diffuso sul suo sito internet, il Barcellona ha comunicato di avere ricevuto dai legali del Paris Saint Germain il documento bancario che attesta il pagamento dei 222 milioni di euro della clausola del contratto che legava Neymar ai catalani. A questo punto, la trattativa più chiacchierata dell'estate può dirsi finita.
O quasi, dato che nella nota il club blaugrana ha spiegato che si rivolgerà alla Uefa per chiedere di indagare su tutta la vicenda, dopo le voci uscite recentemente sulla presunta violazione del fair-play finanziario da parte del Psg.
"Il club ora porterà il caso all'Uefa, affinché vengano verificati eventuali procedimenti disciplinari legati alla vicenda". È il virgolettato che si legge nella seconda parte della nota, dove il Barcellona conferma i suoi sospetti circa la legittimità dell'operazione sotto il profilo della sostenibilità finanziaria del Psg rispetto ai vincoli di bilancio stabiliti dalla Uefa.
Adesso Neymar può prendere il volo verso Parigi, ma la trattativa che lo ha portato a vestire la maglia del Psg per un affare da 500 milioni di euro complessivi continua a essere ammantata da un velo di mistero. Il primo aspetto da approfondire riguarda la modalità di ingaggio del calciatore, assunto formalmente come "testimonial" dei Mondiali in Qatar del 2022.
Nulla di illecito, per carità, ma certamente un fatto curioso, legato a doppio filo all'origine dei soldi utilizzati per perfezionare l'acquisto del calciatore. Il denaro è del Psg o del Qatar? Sì, perché l'emirato qatariota e il Paris Saint Germain hanno lo stesso proprietario-presidente, quel Tamim bin Hamad al-Thani sospettato di avere violato anche le norme sulla concorrenza.
Soldi statali utilizzati per acquistare un calciatore? È la tesi in cui ha detto di credere Javier Tebas, il presidente della Liga che in un'intervista al quotidiano spagnolo As ha detto che l'organo di controllo del campionato di Serie A spagnolo "non accetterà i 222 milioni di euro della clausola" e presenterà ricorso alla Uefa "per concorrenza sleale e violazione del fair-play finanziario".
E ora che succede? Indipendentemente dai due ricorsi promossi dal Barcellona e dalla Liga spagnola, il Psg potrà regolarmente tesserare Neymar come proprio calciatore.
Per farlo, però, il club parigino dovrà chiedere alla Fifa una particolare autorizzazione per rendere il trasferimento "provvisorio", in attesa che la Fifa stessa faccia chiarezza sulla vicenda, o che la Liga spagnola dia l'ok al passaggio di capitali tra Barcellona e il Psg.In quest'ultimo caso, ogni tentativo di fare luce sulle poco chiare manovre del Qatar morirebbe sul nascere.
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