"Anno nuovo, vita nuova" dice il proverbio, ma il detto – purtroppo – sembra non valere per la Lega Nazionale Dilettanti. Il 2020 è stato annus horribilis: la pandemia di Covid ha sconvolto il mondo e l’emergenza sanitaria (oltre che economica) è tutto fuorché rientrata. A pagarne le spese – tra le tante galassie della nostra vita colpite del coronavirus – anche il mondo dello sport e con esso quello del pallone. Il calcio italiano ha cercato di tenere botta, trovando soluzioni per portare a termine la stagione 2019-2020 e per giocare "in normalità" il torneo 2020-2021. Una categoria, però, ha sofferto più di tutte: la Lnd. La gestione del presidente Cosimo Sibilia ha fatto storcere il naso (eufemismo) a numerose realtà di categoria, che non a caso e a più riprese hanno espresso il proprio malcontento nei confronti dei vertici della Lega.
In questi mesi abbiamo cercato di raccontare quanto stesse accadendo nel mondo della Lnd, a partire dal caos che ha interessato i campionati di Serie D (gli unici a non concludere la stagione passata e gli unici a giocare a singhiozzo la stagione 20-21). La Lnd, poi, è stata travolta dagli scandali che hanno interessato il proprio presidente: il Codacons, infatti, ha presentato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione per l'incompatibilità del numero uno della Lnd a ricoprire sia la carica di parlamentare sia quella, appunto, di presidente di Lega.
Ora una nuova regola colpisce la Lega Nazionale Dilettanti. Sempre il Codacons ha presentato ufficialmente un esposto alla Figc e alla Corte dei Conti contro il Comitato Regionale del Lazio, per un possibile sperpero di fondi pubblici; si parla, infatti, di possibili irregolarità in merito agli investimenti per la realizzazione della nuova sede e di un nuovo impianto sportivo, e oltre che di dubbi sulla correttezza dei dati riportati nel bilancio di esercizio.
Il caso Cr Lazio
"Per quanto riguarda il primo aspetto, sarebbe emerso che in aggiunta ai 347mila euro per le spese d’inizio cantiere, e ai 20mila per la costituzione della società Lnd Lazio, il Cr Lazio stanziò nel 2013 in favore della società Lnd Lazio la somma di 1 milione e 39mila euro che venne prontamente spesa per una serie di opere prodromiche alla realizzazione dell’opera per un totale speso di circa 1,4 milioni di euro. Il progetto avviato e copiosamente finanziato dal Cr Lazio, tuttavia, subì un definitivo arresto a seguito della dichiarazione da parte del Comune di Roma della sussistenza di vincoli di natura urbanistica e paesaggistica sul terreno sul quale sarebbe dovuta essere realizzata l’opera", scrive il Codacons nell’esposto. E ancora: "Il Cr Lazio, quindi, stando alle notizie di stampa, sembrerebbe aver investito e speso, per il tramite della controllata Lnd Lazio (con amministratore il medesimo Presidente del Comitato Regionale Zarelli) in favore di una cooperativa che parrebbe occuparsi di tutt’altro rispetto all’oggetto dell’incarico conferito, oltre un milione e mezzo di euro per la realizzazione di un impianto sportivo e della sede istituzionale senza accorgersi, se non dopo aver corrisposto interamente le somme ed avviato i lavori, che sul terreno ove sarebbe dovuta sorgere l’opera, insistevano vincoli paesaggistici ed urbanistici ostativi alla costruzione degli impianti. Da fonti di stampa sarebbe altresì emersa la circostanza che la Dottoressa Francesca Marra, che compare nel collegio dei revisori dei conti del Cr Lazio come componente effettivo, non figurerebbe tra gli iscritti all’albo dei Revisori legali istituito presso il Mef, in violazione di quanto disposto nel Regolamento della Lnd".
Il Codacons, dunque, chiede alla Figc - e alla Lnd stessa - di adottare tutti i provvedimenti opportuni per verificare l’effettiva utilizzazione dei fondi pubblici
e se nella fattispecie possa configurarsi uno spreco di denaro pubblico a danno della collettività e conseguentemente ipotesi di illeciti fonte di danno erariale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.