Ultim'ora
Gb, allarme sicurezza: evacuato terminal sud aeroporto di Gatwick
Ultim'ora
Gb, allarme sicurezza: evacuato terminal sud aeroporto di Gatwick

Il nuovo Messi "ultimo y final". Vittoria e addio da campione

In Qatar un giocatore mai visto, come liberato da un peso. L'addio da scrivere: alzare la coppa e salutare l'Argentina

Il nuovo Messi "ultimo y final". Vittoria e addio da campione

Tutti a raccontar di Messi come fossimo già davanti al caro estinto. Ovvero: chissà come sarà il mondo quando Lionel non vestirà più la maglia nazionale? Proprio lui ha annunciato che domenica sarà il suo ultimo show in un mondiale. Ad occhio il cielo resterà azzurro soleggiato, il mondo troverà altri eroi calcistici e i bambini giocheranno con le figurine del Messi che vinse (?) o che non vinse (?) mai un mondiale. Perché questo è il bello della storia, il finale thrilling che la Pulce, acclamata da scalmanati adulatori, ci vuol regalare. Trovar risposta alla domanda che stabilirà la dimensione totale di un giocatore grande ma spesso rovinato da eccessi di adulazione intorno a lui. Un secondo thrilling è legato alle condizioni di un muscolo sforzato: l'interessato dice che ce la farà. Sarebbe un colpo troppo sguaiato del destino non vederlo in campo.

L'ultimo Messi, quello della sfida con la Croazia, è stato forse uno dei migliori che abbia percorso una storia iniziata a 18 anni nel 2005. Oggi gronda record da ogni poro: alcuni di vera gloria, altri di pura statistica. Domenica, per esempio, supererà Lothar Matthaus nelle partite giocate in una fase finale mondiale (saranno 26) ma i meriti vanno anche ad una nazionale forte seppur, con lui, mai vincente al mondiale. Messi insegue affannosamente Maradona, che resta il divino del cuore argentino e del restante mondo, ma forse non lo raggiungerà mai: pur conquistando la finale. La normalità del Lionel muso lungo e chiacchiere acqua e sapone si è sempre scontrata con l'eccentricità del Diego dalla parola (polemica) facile e la giocata impossibile. Messi ha superato Batistuta nei gol segnati (11) al mondiale per l'Argentina, si è pregiato di portare 8 volte in vantaggio la nazionale come riuscì a Paolo Rossi, Luis Suarez e Gerd Muller, tra gol e assist (19) tien botta con Klose, Muller e Ronaldo il brasiliano. I numeri dicono che è grande ma stavolta in campo sta gustando il godimento: liberato da qualche peso ha svolazzato tra gli avversari. Poi, nel football, dribbling o assist come i suoi si sono già visti: Bruno Conti poteva far lezione sui dribbling e per gli assist è lunga la fila dei fuoriclasse.

Ma questo ultimo y final è un Messi meno banale. A partire dall'annuncio che bagnerà fazzoletti: «Sarà l'ultima partita ad un mondiale. Al prossimo manca troppo tempo. Ed è meraviglioso chiudere con una finale. Sarà una battaglia per sollevare la coppa e vincere per l'Argentina». Nella presa di coscienza sul tempo che passa, i suoi sono 35 anni e mezzo, sta il bello di un campione che conosce i limiti del fisico e della ragione calcistica.

Sarebbe ancora più bello, e perfino romantico, se la Pulce andasse oltre e decidesse che domenica concluderà la sua storia in nazionale. Idea da grande campione. E il Qatar, che vuol restare nella storia con questo mondiale, gli farebbe un monumento: sarebbe il gol decisivo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica