Un olandese al volante si è messo tra Hamilton e l'ottavo Mondiale

Gp di Imola. Verstappen beffa l'inglese e vince. Lewis, errori e fortuna. Norris 3°, Ferrari ai piedi del podio

Un olandese al volante si è messo tra Hamilton e l'ottavo Mondiale

La gara è stata pazza, ma il vincitore è stato quello giusto. Max Verstappen, mega Max come gli hanno gridato dal box Red Bull, ha conquistato Imola con una spallata degna della storia dell'autodromo dedicato a Enzo e Dino Ferrari. Ha vinto di forza e alla fine si è preso pure i complimenti di Hamilton, uscito battuto, ma non travolto dal duello, grazie anche a una buona dose di fortuna. Sull'asfalto bagnato e insidioso che non ha risparmiato davvero nessuno, Max ha vinto la sua gara più bella, ha scacciato i fantasmi del sabato e ha fatto capire al mondo che quest'anno per il titolo bisognerà fare i conti con lui. Vincere in questo modo, con una manovra al limite contro Hamilton, con lo spavento che si è preso prima della ripartenza dopo la bandiera rossa, vale davvero molto anche se in testa al campionato grazie al giro veloce, resta Hamilton. Questi due ci faranno divertire. Sta nascendo una rivalità che potrebbe diventare esaltante. Hanno talento, velocità e personalità per divertirci

Hamilton, colpito duro al via, ha reagito a modo suo. Un piccolo lamento via radio, ma non esagerato, semplicemente umano. Poi una gara tutta ad inseguire fino a che al box non gli hanno fatto perdere un paio di secondi decisivi. Non ha mollato, ha cercato di mangiarsi i doppiati a modo suo, solo che ha esagerato finendo nella sabbia. Ha perso una vita, poi con una retro che magari ad altri avrebbero sanzionato, è tornato in pista. Nono e lontanissimo. Ma ha avuto fortuna. Il suo compagno di oggi e quello che potrebbe diventare il compagno di domani, cioè Bottas e Russell, hanno messo in scena il più spettacolare dei botti (il baby inglese ha pure esagerato andando a dare un colpetto sul casco del finlandese quando la colpa era tutta sua). Bandiera rossa. Max non si è fatto prendere dal panico. Hamilton ha costruito una rimonta delle sue risalendo fino al secondo posto. Dietro a loro Norris, ripartito con gomme più morbide e con un assetto più adatto all'asciutto (la Ferrari aveva scommesso su un'ala più carica e senza la bandiera rossa avrebbe avuto ragione), è riuscito a schizzare subito davanti a Leclerc e poi ci è rimasto. Charles si è fatto sorprendere un po' alla ripartenza, ma ha un'attenuante grande come l'Oceano: la radio non gli funzionava e non sapeva se la partenza sarebbe stata lanciata o da fermo. Una piccola esitazione che gli è stata fatale perché la McLaren era velocissima davvero, soprattutto una volta tornata su gomme da asciutto. Senza la bandiera rossa il podio sarebbe stato di Charles. Aveva un grande vantaggio su Norris prima dello stop e anche Hamilton non ce l'avrebbe mai fatta. Per salire sul podio ci voleva una gara perfetta con un po' di fortuna.

Charles è stato bravo, ma non perfetto. La fortuna l'hanno avuta altri. Così alla fine sul podio del Gran premio dedicato all'Emilia ma anche al made in Italy, ci è salita solo la Ferrari delle bollicine, quella del Trento Doc al suo esordio in F1.

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