In fondo lo sport è amore. Amore per la fatica, amore per il trionfo. Poi c'è lo sport che è amore e soprattutto amore. Gregorio e Rossella, ad esempio, Paltrinieri e Fiamingo, ad esempio. I due innamorati a medaglia nello stesso giorno, Paris mon amour, nella stessa sera, negli stessi minuti, il bronzo del fuoriclasse carpigiano del nuoto di fondo negli 800 stile e l'oro a squadre nella spada per la sua fidanzata. E poi una splendida rincorsa a chi dedica a chi, a chi dedica prima, a chi festeggerà di più per i metalli diversi che si portano al collo. Paris mon amour. Vince Greg la gara degli innamorati, «l'ho chiamata dieci volte, non ha risposto, non vedo l'ora di vederla al villaggio».
Greg, capitano della nazionale, che con la sua impresa consegna la quarta medaglia dell'italnuoto a questi Giochi e lo fa dopo una gara disputata mulinando con braccia esperte e volando grazie alla leggerezza del suo nuotare. Quattro medaglie, a meno due dall'edizione dei record di Sydney 2000, e questo bronzo per il fuoriclasse carpigiano che, dopo l'argento nella prima edizione olimpica degli 800 a Tokyo, tre anni fa, e l'oro nei 1500 a Rio nel 2016, lo trasforma nel primo italiano di sempre nel nuoto tre volte a medaglia alle olimpiadi, «cosa incredibile». Anche perché in questi mesi i momenti bui sono stati tanti, «mi sono chiesto spesso se sarei mai tornato a salire sul podio ed eccomi qui invece, da quando vinco sono passate tre generazioni di nuotatori ma io ci sono sempre... sul podio»
Greg e i suoi quasi 30 anni, Greg highlander, Greg che finalmente un po' si commuove. «Guardo indietro a questi ultimi tre anni e penso agli enormi sacrifici fatti, dopo il Sette Colli non volevo neppure farli più gli 800... dovevo ripensarmi e cambiare strategia». Ed è quello che ha fatto anche in vasca, prima ha lasciato sfogare l'australiano Winnington, poi ha tenuto e conservato energie, poi le ha liberate andando a riprendere e passare l'irlandese Wiffen, iridato e ormai uomo forte della specialità, e il campione olimpico uscente, l'americano Finke. Per due vasche si è e ci ha illuso, era davanti al mondo Greg, poi l'hanno ripreso. Oro all'irlandese con la faccia da bimbo (7.38.19), davanti a Finke (7.38.75) e al nostro highlander (7.39.38).
«Strategia nuova stavolta, era tanto tempo che volevo farlo, ormai non mi posso più permettere di andar via come
facevo un tempo» dirà, «ho provato ad attendere e sorprendere, sono le nuove carte che mi gioco... che mi devo giocare. Bene così, lo dedico ai miei cari, alla mia famiglia e a lei... la mia fidanzata». Basta che gli risponda.
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