
Nel segno di Graziano Fiorita. Il Lecce in memoria del suo fisioterapista, tragicamente scomparso nella notte tra mercoledì e giovedì, sfodera una delle sue migliori prestazioni stagionali e sfiora il clamoroso blitz al Gewiss Stadium. Un pareggio che permette ai salentini di muovere la classifica; mentre la Dea si fa risucchiare nella bagarre Champions e ora ha appena 5 lunghezze di vantaggio addirittura sulla zona Conference.
Una gara che si era aperta a 60' dal fischio d'inizio col durissimo comunicato della società salentina, che non ha mandato nessun dirigente a Bergamo in segno di protesta contro la Lega Serie A: «Il Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa di Graziano Fiorita sia terribilmente irrispettosa del grave lutto. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare. Giocheremo la partita dei valori calpestati, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente». Il Lecce raccoglie anche la solidarietà dei tifosi dell'Atalanta: applausi durante il riscaldamento, seguiti dalla pioggia di fumogeni di protesta al quarto d'ora che obbliga l'arbitro a interrompere la gara. In campo la squadra di Giampaolo, con la speciale divisa per Fiorita (mercoledì i funerali) su cui campeggiava la scritta «Nessun valore nessun colore», mette in difficoltà fin dall'inizio la Dea e trova il vantaggio al minuto ventinove: ingenuità di Hien che commette fallo di mano in area di rigore. Dal dischetto Karlsson non sbaglia. In avvio di ripresa gli ospiti vanno a un passo dal raddoppio: dopo un'azione straripante di Coulibaly Pierotti spreca a porta praticamente sguarnita.
Gasperini corre ai ripari e pesca il jolly con l'inserimento di Cuadrado, che si procura un calcio di rigore.
Implacabile Retegui dagli undici metri nel siglare il pareggio e il suo 24° gol in campionato (eguagliato il record di Pippo Inzaghi nella stagione 1996/97). La Dea prende il sopravvento. Solo il palo nega al numero 32 nerazzurro il bis, inchiodando il punteggio fino al fischio finale.
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