È scaduto il tempo dell'attesa, del logoramento fisico e nervoso, di quello che avresti voluto e di quello che vorresti assolutamente. È arrivato il momento di scendere in strada, lui che preferisce di gran lunga l'isolamento della montagna. Filippo Ganna è pronto a mulinare pedalate sul suo Bolide Pinarello (donne in strada dalle 14.30, uomini dalle 16.30): in palio il titolo olimpico della cronometro, specialità nella quale conta due titoli mondiali, un argento e un bronzo e un quinto posto a Tokio. Insegue medaglie sia su strada (oggi) che su pista (dal 5 al 7 agosto), quando sarà chiamato con Lamon, Consonni e Milan, a difendere l'oro conquistato a Izu tre anni fa.
Giovedì ha compiuto 28 anni, adesso ha la possibilità di farsi e farci un bel regalo.
«Darò tutto me stesso, non mi pongo limiti. Rivincere sarà dura, soprattutto quando sai che il livello è molto alto e anche gli avversari nel frattempo sono cresciuti enormemente».
Neanche questa volta, però, sentirà il clima olimpico del Villaggio.
«Ci sono passato per sentirne e respirare l'atmosfera, ma la base azzurra è all'Institut National des Jeunes Aveugles. Sì, anche noi dormiamo sui famosi letti di cartone».
Manca solo in ammiraglia Dario David Cioni, storico allenatore e direttore sportivo alla Ineos Grenadiers, convocato dalla Gran Bretagna che punta però sul campione d'Europa Josh Tarling (tra i favoriti oggi).
«È chiaro che avrei preferito avere Dario al mio fianco, ma ci sono i tecnici della nazionale (Marco Velo, ndr) assolutamente preparati che sapranno fornirmi le giuste indicazioni».
Oggi firmerebbe per due medaglie d'argento o bronzo?
«No, vado all in. O oro o niente».
La sua corregionale Elisa Longo Borghini potrebbe essere una sorpresa azzurra.
«Sta benissimo, ha appena vinto il Giro donne e la vedo serena come non mai».
Da Vignone sono arrivati anche mamma Daniela e papà Marco, la sorella Carlotta e la fidanzata Rachele, oltre a parecchi amici che hanno scelto Parigi come meta delle loro vacanze.
«È bello avere vicino i propri affetti. Mi piace l'idea che ci siano».
Gli avversari più pericolosi nella cronometro su strada?
«Di sicuro Evenepoel e Tarling».
E in pista?
«I soliti: Danimarca e Inghilterra, Nuova Zelanda e Australia».
Lei in bicicletta va molto forte, ma le piace questo mondo che va così veloce?
«Mi rifugio a Macugnaga e spengo il cellulare. Lì ritrovo me stesso. Ecco, io in bici vado di fretta, ma nella vita ho il passo lento del montanaro: è pur sempre una questione di regolarità».
Quale passione ha?
«Film e musica, ma vorrei avere più tempo per me stesso: adoro stare in famiglia, con la mia ragazza e i miei amici. Adoro i cani e la Nutella».
È innamorato?
«Molto e sono felice».
Luigi Ganna le dice
qualcosa?«Varesino di Solbiate Olona, vincitore del primo Giro d'Italia, nel 1909: non siamo parenti e so anche che al termine di un Giro a chi gli chiese come sta lui rispose Me brusa el cu. Beh, a chi non brucia».
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