Acque sempre più agitate per il Parma, alle prese con una crisi finanziaria talmente grave da mettere a rischio la partecipazione al campionato. La squadra di Donadoni non andrà a Genova per la prossima gara contro i rossoblu di Gasperini. Prima un'indiscrezione, poi arriva la conferma da parte del capitano Alessandro Lucarelli: "Non andremo a Genova, abbiamo chiesto il rinvio della partita. Se non ce lo concederanno allora sciopereremo". Dopo qualche ora la Figc fa sapere di aver accolto la richiesta. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha accordato il rinvio del match. Tavecchio ha precisato che questo ulteriore rinvio "è molto grave e che sarà l'ultima volta" che viene concesso.
"Voglio garanzie concrete per la squadra e la città. Basta Parole", tuona il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, poco prima dell'incontro con il presidente del Parma Giampietro Manenti. Il numero uno gialloblù è arrivato a piedi al summit dopo un incontro nella filiale parmigiana di una banca tedesca distante solo pochi metri dal Comune. "I soldi ci sono e mi servono ancora due, tre giorni", ha detto ai giornalisti prima di entrare. Ad attenderlo anche una cinquantina di tifosi che lo hanno accolto con cori ed insulti. La piazza è presidiata da polizia e agenti della municipale ma non si registrano scontri. Dopo l'incontro Pizzarotti ha usato parole di fuoco nei confronti del presidente: "Vi assicuro che il nostro stato d’animo è veramente dei peggiori. Non abbiamo avuto garanzie, abbiamo avuto una persona che eludeva le risposte, che non ha dato l’idea di avere le idee chiare, un piano concreto. Ho già chiamato il presidente della Lega, l’Aic, ora chiamerò Tavecchio perché questa situazione va presa in mano ancora di più. Io penso che questa persona non abbia una credibilità per la città, sarei curioso di sapere da dove dovrebbero arrivare i suoi soldi, sempre ammesso che arrivino". E ancora: "Non penso che la città si meriti questa persona. Alla città e ai tifosi serve chiarezza, stiamo valutando di chiudere il Tardini e di inibirlo all’uso perché vogliamo un interlocutore serio. Non è chiuso alla squadra, alla città o ai tifosi, e se arriverà un contributo dalla Lega o dal Tribunale saremo i primi a collaborare. Ma questa persona che non ci ha dato nessuna garanzia ad oggi, non pensiamo sia un interlocutore credibile per la città".
Manenti parla coi tifosi
"Mi hanno telefonato anche Tevez e Morata ed erano arrabbiati - dice Manenti in mezzo alla ressa dei tifosi durante la pericolosa passeggiata nelle vie del centro, dopo l’incontro in Comune -. Noi abbiamo segnato e non ne parla nessuno, lei invece fa casino e ne parlano tutti per quindici giorni consecutivi". E continua a mostrarsi ottimista: "Io penso che la squadra giocherà. Lucarelli dice il contrario? Avrà la sue ragioni ma io ho parlato con i giocatori sia ieri che oggi". Poi ancora sui bonifici attesi: "I soldi ci sono ed abbiamo già il piano. I fondi arriveranno presto; sono degli sponsor ma non posso dirvi il nome perchè c’è un patto di riservatezza". Il tutto soffocato dalle urla dei supporter crociati che urlavano "buffone" e "vattene".
L'Associazione calciatori
"Il Parma non è nelle condizioni di andare in campo - dice Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori (Aic) .- È stata presentata una richiesta di rinvio della partita alla Federazione. Non ci sono le condizioni per affrontare una gara di serie A. La richiesta - spiega ai microfoni di Radio24 - è di aspettare almeno questa settimana, per capire se la Lega avrà la forza di intervenire". "La federazione farà sue valutazioni. Noi abbiamo deciso in accordo anche con i giocatori del Genoa", chiarisce il numero 1 del sindacato dei giocatori. "La situazione del Parma è straordinaria e richiede misure straordinarie. Oggi la squadra non può scendere in scampo", ribadisce. "Noi speriamo che in questa settimana ci sia qualche speranza per il club, aspettiamo l’assemblea di Lega in programma il 6 marzo".
L'inchiesta della procura
Secondo quanto riporta oggi la Gazzetta dello Sport, la procura della Repubblica di Parma ha aperto un fascicolo per reati fiscali per i quali è prevista la custodia cautelare. Al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati. L’udienza per la richiesta di fallimento del Parma è fissata per il 19 marzo.
Pignorato lo spogliatoio
Gli ufficiali giudiziari si sono presentati allo stadio Tardini e hanno smontato tutto il mobilio dello spogliatoio della prima squadra. In un furgone sono così finite panchine, armadietti e poltrone che, ogni domenica, occupavano i giocatori del Parma. Nei giorni scorsi erano stati pignorati i mobili dello spogliatoio utilizzato da Donadoni e il suo staff.
Il mobilio del tecnico andrà all’asta il prossimo 5 marzo.Manenti: i soldi ci sono
Il presidente Manenti continua a ribadire che il Parma può stare tranquillo: "I soldi ci sono, servono solo 2-3 giorni per i tempi tecnici. Quello che fa la Procura non mi preoccupa".
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