L'estate è ormai finita, ma i colpi di sole continuano a fare effetto. Non ci sono altre spiegazioni per giustificate le uscite di Michel Platini e Ben Sulayem che vorrebbero cambiare i loro sport. Con l'aggravante per il presidente della Fia che è ancora al governo mentre Michel ormai è solo un vecchio saggio in pensione. D'altra parte lui è sempre stato un libero pensatore. Questa volta ha solo esagerato un po' sostenendo che per migliorare il calcio di oggi basterebbe togliere un uomo e giocare in 10. Anche per Liedholm in fin dei conti si giocava meglio in 10, ma lo diceva solo quando qualcuno dei suoi veniva espulso.
A RMC Sport Michel ha detto: «La soluzione per il calcio? Bisognerebbe forse togliere un giocatore e giocare in dieci. Nel Novecento si è iniziato a giocare in 11, ma allora i giocatori correvano meno, erano più lenti ed anche meno forti fisicamente. Quindi potrebbe essere una buona cosa limitare il numero di giocatori perché si libererebbero degli spazi». Va beh dai poi allarghiamo le porte, bendiamo i portieri e mettiamo in campo due palloni. E alla fine, come vorrebbe il presidente del Cosenza, organizziamo anche una Champions di Serie B.
Il presidente della Fia ha invece invocato la censura. Vuole punire i piloti che dicono troppe parolacce via radio. Non gli bastano più i beep della tv «Dobbiamo differenziare il nostro sport dalla musica rap. Noi non siamo rapper, eppure quante volte al minuto i piloti dicono parolacce? Noi non siamo così, è una cosa che fanno i rapper, non noi». Apriti cielo. Gli è bastato il paragone con i rapper per scatenare la reazione di Hamilton: «Non mi piace come ha espresso il concetto.
Il paragone con i rapper era molto stereotipato, e se si pensa che la maggior parte dei rapper sono neri, è come dire: Noi non siamo come loro. Quindi penso che la scelta di parole sia stata sbagliata e che ci sia stato un elemento razziale». A Lewis va anche bene cancellare le parolacce, ma il paragone con i rapper proprio no.
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