Un punto è sempre meglio di zero, ma se sei il Manchester City non puoi certamente accontentarti. Specie se il pareggio, 1-1, è contro una squadra che lotta per non retrocedere come l'Everton, club di recente acquisizione da parte della famiglia Friedkin, proprietaria anche della Roma.
Niente miglioramenti sotto le feste insomma per Guardiola, che conferma il suo momento negativo; nove sconfitte nelle ultime 13 partite in tutte le competizioni e fiducia che proprio non vuole saperne di tornare ad allietare la stagione del City. Neanche a Santo Stefano è arrivata la scossa, non è servito nemmeno l'allenamento punitivo alla vigilia di Natale per trovare la vittoria. Anzi, è stato l'Everton a sfiorare maggiormente il colpaccio a Manchester, dopo che Haaland aveva anche sbagliato un calcio di rigore e confermandosi pure lui avviluppato in una specie di maledizione (un solo gol a dicembre in 7 partite). Un Haaland messo ko psicologicamente dal portiere dell'Everton, Jordan Pickford, che prima lo ha irriso con delle smorfie provocatorie e poi ha parato il rigore dopo aver controllato come sempre sulla sua borraccia, un trucchetto già usato in passato dall'estremo difensore anche della nazionale inglese.
Manchester City comunque sempre più in picchiata in classifica a quasi metà percorso in Premier League, settimo e al momento fuori da ogni piazzamento per le prossime coppe europee. Come si esce da questo disallineamento completo dei pianeti? Forse giocando e basta, teoricamente il calendario è favorevole a Guardiola con la sfida a un'altra pericolante, questa domenica a Leicester. Certo, da ottobre è il Manchester City a viaggiare a un ritmo da retrocessione, senza contare le difficoltà anche in Champions League, da quando si è fatto male il pilastro di centrocampo Rodri. Una miriade di cocci da rimettere insieme in attesa della sentenza del secolo sulle 115 irregolarità finanziarie del club, che potrebbe aprire scenari ancora peggiori.
Si parla di febbraio per il giudizio, la strada è ancora lunga. E non è detto che non sia questa spada di Damocle giudiziaria un'altra causa primigenia di una crisi clamorosa e senza fine mentre Guardiola da guru sembra diventato un allenatore qualsiasi.
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