Riad. Danilo Petrucci ha appreso la notizia della vittoria della sua prima speciale alla Dakar, il rally raid più massacrante al mondo, mentre era a Riad in ambasciata per rifare il passaporto, perso insieme al portafoglio, al telefono, soldi e carte di credito il giorno in cui la sua KTM si è arrestata per un guasto elettrico mentre stava combattendo per la quinta posizione. La sua gara sembrava finita al terzo giorno. E così è stato in termini di classifica. Combattente nato e umile di fronte ad uno sport che non conosce e opposto al mondo dorato e familiare della MotoGP, Petrux non si è arreso ed è ripartito il giorno successivo con una forfettaria di 11 ore e 30'. Senza perdersi animo, ha iniziato la rimonta ed infine ieri, nella Tappa numero 5, un anello di 421 chilometri intorno alla capitale Riad, Danilo ha chiuso secondo a 4min e 41 secondi dal compagno di squadra, il fortissimo Toby Price, plurivincitore della Dakar con KTM. Alle 17:00 ore locali è poi arrivata la notizia della penalità imposta all'australiano di 6 minuti per eccesso di velocità avendo percorso a 83 km/h un tratto a velocità imposta di 30 km orari. Petrucci si è così aggiudicato la vittoria. Alla notizia, nella sala stampa del bivacco l'applauso è stato immediato. Siamo solo alla quinta tappa della Dakar, ma Danilo ha già conquistato il cuore di tutti. Impossibile non volergli bene. Semplice e talmente umano da sembrare un marziano. «Un extraterrestre», commenta un altro ex pilota della MotoGP e campione Superbike Carlos Checa, in gara ma in macchina, «Sono contentissimo, se lo merita. È un ragazzo veramente buono. È sorprendente la sua velocità in un ambiente così ostile. Il roadbook viene dato solo 20 minuti prima della partenza e il terreno cambia ogni chilometro. È un fenomeno. Sono contento di questo risultato anche perché non è stato trattato troppo bene in MotoGP. Chissà che abbia trovato la sua strada». Sorpresi anche In KTM. «È straordinario quello che sta facendo», commenta il Team Manager Jordi Viladoms, «e pensare che ha solo una settimana di test ad Abu Dhabi alle spalle».
In una speciale molto rapida su un terreno insidioso con tante piste sabbiose con rocce nascoste all'interno di valli e piccoli canyon tortuosi e infine le dune, Petrux ha fatto la differenza.
Sarà questo il suo futuro? «La Dakar è bellissima e mi sto appassionando. Solo facendola mi rendo conto di quanto sia tosta fisicamente e mentalmente», commenta Danilo, che in questi giorni ha dormito in tenda, «per il futuro vediamo. Mi piacerebbe vincere ancora in pista».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.