"Bollito? Non scherziamo ha vinto 25 trofei non sempre con le squadre più forti. E poi secondo me la Roma ha almeno cinque squadre davanti come organico...". Sono le parole di Sandro Piccinini, rilasciate al quotidiano Il Romanista, a difesa di José Mourinho.
Sta dalla parte dello Special One, nonostante tutte le difficoltà iniziali in questa nuova avventura giallorossa. In fondo gli basta mettere da parte le opinioni per dare spazio a rilievi oggettivi, onestà intellettuale tipica dei grandi giornalisti sportivi.
Tutto era cominciato da una lite con Paolo Di Canio, andata in onda su Sky, alla notizia dell'arrivo alla Roma del tecnico portoghese: "La discussione con Di Canio in tv nasceva forse proprio dal fatto che lui pensasse che io ero un grande amico di Mourinho e dovessi difenderlo. Io comunque parlavo di dati oggettivi, non era un'opinione, e non bisogna essere ex giocatori per capire che Mourinho quando è tornato al Chelsea ha fatto una semifinale di Champions League e ha rivinto la Premier, poi è andato al Manchester e ha vinto tre trofei".
Da quella sera non ha cambiato più idea: "Non rispondo per me, bisogna partire dai dati oggettivi: ha vinto 25 trofei, ma soprattutto li ha vinti in condizioni, Paesi e situazioni diverse e non sempre con le squadre più forti. Ha vinto le Champions con Porto e Inter che non sono abituate a vincerle tutti gli anni. Simpatico o antipatico, come tecnico non è in discussione. Ma in questo periodo ne ho sentite di tutti i colori". Proprio così parte dei media sportivi reputa Mourinho, un allenatore bollito: "Invidie, gelosie. Tutto questo non significa che Mourinho non possa venire criticato. Semplicemente lui, come qualsiasi altro tecnico, dipende dal materiale umano che ha a disposizione".
Il punto più rilevante è soprattutto questo. L'organico a disposizione di Mou non è all'altezza per grandissimi traguardi. Ne è convinto anche Piccinini: "L'allenatore può far rendere al massimo quello che ha, ma oggettivamente secondo me la Roma ha 5 squadre davanti come organico: Milan, Inter, Napoli, Juve e Atalanta. La Roma l'anno scorso è arrivata settima a 16 punti dal quarto posto, ha perso Dzeko e Spinazzola. Questa squadra ha diverse lacune tecniche, se non rimedia a gennaio sarà impossibile pensare alla Champions".
Un feeling quello con la piazza di Roma nato sin dal primo giorno: "Io non avevo dubbi che sarebbe scoppiato un grande amore… Sicuro. Perché lui è uno vero.
Lo vedo ancora quando s'incazza dopo un errore, come vive le cose, quanto sarà stato male questa settimana con la sosta di campionato, lui è ancora uno di quelli con l'anima, lui mette passione e nei tifosi della Roma questa cosa è una scintilla… Ecco perché mi arrabbio quando qualcuno dice: "È distaccato, non è più lui". Ma si vede anche da una qualunque sua espressione in una qualsiasi partita che non è cosi. Lui è Mourinho".Segui già la nuova pagina Sport de ilGiornale.it?
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