Nostro inviato a Torino
Tanto Pogba. Il pomeriggio allo Juventus stadium prevedeva i tre punti senza grossi rischi, divertimento e applausi distribuiti democraticamente. Alla fine Allegri ha detto che il primo tempo è stato modesto per merito del Chievo che altro non ha fatto oltre a presidiare le fasce con Schelotto e Birsa. Poi palla avanti sui piedi di Chiellini e Bonucci che si sono annoiati fino allo svenimento. Allegri non ha parlato della modestia del secondo tempo perché la Juventus ha segnato due reti ma in realtà è Pogba che l'ha movimentato con due giocate entusiasmanti, nella prima ha fatto tutto da solo, nella seconda è servita la collaborazione di Lichtsteiner.
Poco Chievo che perde per la 23esima volta su 24 contro la Juve, ma anche poco Signora che deve nuovamente ringraziare il ragazzotto francese nella giornata del grande sonno dei suoi califfi, Tevez e Vidal su tutti. L'argentino ha vagato per il campo, non è mai riuscito a concludere e nell'unica vera occasione che gli si è presentata, su clamoroso retropassaggio di Hetemay, è rimasto sorpreso e impacciato come un esordiente. Vidal è partito forte, e al 7' ha costretto Bizzarri alla prodezza, poi si è uniformato al grigiore. Il Chievo è lentamente cresciuto, niente di straordinario ma all'inizio della ripresa è sembrato quasi smanioso di fare il colpo, ha iniziato a giocare più alto e si è dimenticato di essere terz'ultimo in classifica con 28 punti di differenza dalla capolista. Schelotto stava giocando una partita da incorniciare, bene in copertura e bene in avanti, peccato che Botta e Paloschi erano solo due ostaggi nelle mani di Chiellini e Bonucci, da loro nessun aiuto e il Chievo si è lentamente spento, è durato un'ora buona ma poi ha rischiato di subire una punizione severissima, ben oltre le due reti.
E tutto per colpa di Pogba. E Allegri ha spiegato: «Come in tutte le cose della vita ci sono delle categorie. Altrimenti non ci sarebbero giocatori che valgono 100 milioni e chi ne vale cinque. I grandi fuoriclasse sono difficili da sostituire, ma il calcio va avanti».
La Juve arrivava facile fino alla tre quarti, poi sbatteva senza idee, il Chievo aspettava, Maran lo aveva organizzato per subire le cariche, unico contrattempo l'infortunio di Frey che in un contrasto aereo con Evra è finito giù come un ferro e ci è rimasto per cinque minuti fino a quando è stato trasportato fuori in barella con il collare. Maran ha spostato Schelotto sulla destra e ha continuato a rimanere in piede sperando nel miracolo. Un solo sussulto quando Gamberini ha messo fuori, solo e in buona posizione. Per il resto il Chievo ha guardato i primi in classifica, e anche Pogba in occasione delle due reti. Sulla prima al quarto d'ora ha scagliato un sinistro a fil di palo sul quale Bizzarri si è disteso senza successo ma a restare impalato è stato Cofie, irrigidito davanti alla prodezza del francese fino a lasciargli lo spazio per calciare.
Altri quindici minuti e ancora Pogba in area, destro, Bizzarri si accartoccia in volo e respinge, è stato Lichtsteiner a bucarlo da pochi metri. La Juventus in casa fa risultato da 38 partite, numeri importanti, per reggerle il passo occorrono prodezze su prodezze, per superarla un miracolo.
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