Una "poltrona rosa" per due Hart-Hindley, stesso tempo

Tappa al primo, maglia al secondo. E sono appaiati al via della crono. Mai successo in uno dei tre grandi giri

Una "poltrona rosa" per due Hart-Hindley, stesso tempo

Se non ci fosse stata la pagliacciata dell'altro ieri a Morbegno, potevamo solo parlare di un Giro bellissimo. Di una corsa pazzesca e apertissima come mai prima. Per la prima volta nella storia della corsa rosa, due ragazzi si presentano al via della crono finale con lo stesso tempo: il britannico Tao Geoghegan Hart, che ieri si è aggiudicato la tappa del Sestriere, e l'australiano Jai Hindley. A dire la verità l'australiano della Sunweb precede il britannico di 86 centesimi. Jai, 24 anni, si è vestito di rosa ereditando la maglia dal modesto compagno di squadra Wilco Kelderman, che anche ieri ha confermato di avere le stimmate dell'ultimo uomo, non certo dell'uomo in più o di riferimento.

I primi due in classifica si giocano dunque tutto nella crono conclusiva partendo alla pari. È quanto è emerso dal circuito del Sestriere: tre giri sopra al nobile Colle, dove alla fine i duellanti della corsa rosa si spartiscono equamente il bottino. Dopo tanti chilometri e tanta fatica, decideranno 15 chilometri piatti che uniscono Cernusco sul Naviglio a Milano. Insomma, dopo più di 85 ore di corsa è necessario ricorrere all'ultimo quarto d'ora di celebrità per entrare nella storia del ciclismo per l'eternità.

Chi batterà chi? I pronostici sono apertissimi, anche se la logica dice Geoghegan Hart, decisamente più portato per le sfide contro il tempo. Ma è altrettanto vero che la maglia rosa spesso fa miracoli e moltiplica forze e motivazioni, quindi occhio a Hindley, che non partirà battuto. Ma se la maglia rosa non avrà il potere di mettere le ali all'australiano, beh, allora il Giro è di Tao.

Per quanto ci riguarda sarebbe anche il giusto riconoscimento ad una squadra come la Ineos che a questo Giro era venuta per vincerlo con Geraint Thomas, ma ha dovuto subito farne a meno (3° tappa, ndr) a causa di una banalissima caduta causata da una dannatissima borraccia finita sotto le sue ruote. Perso il capitano, non si sono persi d'animo, anzi, si sono rialzati senza piagnucolare e senza isterismi, vincendo tappe su tappe (con quella di ieri di Geoghegan Hart sono 6). Poi ha portato Geoghegan Hart in cima alla corsa con uno straordinario lavoro collettivo.

Siamo quindi allo spareggio: Geoghegan Hart ci arriva grazie allo straordinario lavoro dell'australiano Rohan Dennis, l'uomo del tempo e del cronometro, che dopo aver scalato lo Stelvio ha spianato anche il Sestriere come se fosse in pista. Una pista tra terra e cielo. A ruota loro resta soltanto Hindley.

«Se penso a dov'ero dieci giorni fa, mi sembra incredibile di potermi giocare il Giro», dice Geoghegan Hart, che all'Etna, nel giorno

dell'addio di Thomas, ci aveva rimesso un paio di minuti per una foratura ai piedi del vulcano. «È un onore vestire la maglia rosa, ora spero solo che vinca il migliore», replica Hindley, augurandosi che non sia proprio così.

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