Un tempo ciascuno, due gol ciascuno, una sfida di grande valore complessivo, conferma che esistono e resistono in Napoli e Milan grandi pregi ed evidenti difetti da colmare velocemente per recuperare il primato antico. Alla fine forse ha qualche rimpianto in più il Milan, tradito nell'occasione da uno dei suoi pilastri di cemento armato, Maignan per una volta al di sotto della sufficienza. Il Napoli messo sotto dalle capocciate di Giroud risale la china con un quarto d'ora strepitoso a inizio di ripresa. Pioli non ha nemmeno una grande fortuna: persi Kalulu (botta) e Pulisic (fastidio muscolare) oltre al deb Pellegrino. Ma forse l'episodio più critico, per il tecnico, è quello sfogo di Giroud all'atto della sostituzione.
Pronti, via e Giroud fa suonare l'allarme per la difesa napoletana. Sembra il preavviso di una serata felice per il francese che comincia a salire in quota e in cattedra a metà della prima frazione. Per paradosso, il meglio dell'esibizione milanista matura in seguito all'ennesimo ko muscolare capitato questa volta a Kalulu (trauma da scontro con Elmas): Pioli è costretto a ricorrere al quinto centrale (Thiaw squalificato, Kjaer affaticato), l'argentino Marco Pellegrino, 21 anni, spedito al battesimo del fuoco. Da quel momento, invece di deprimersi, il Milan produce una reazione orgogliosa, fatta di geometrie e intese collaudate. Pulisic, con un pallone delicato, trova la testa di Giroud capace di emergere tra le sentinelle di Garcia. Nove minuti dopo si ripete, questa volta su calibrato cross di Calabria e Rrahmani perde il duello in quota con Oliviero che firma il 2 a 0. Il Napoli è come sotto un treno: invece di rammendare gioco e manovra, perde palloni e misure e consente al Milan di chiudere sfiorando due volte il 3 a 0 prima con Reijnders poi con Musah (Meret respinge).
Tre cambi (Simeone, Ostigard e Olivera i nuovi arrivati) in avvio di ripresa sono la mossa di Garcia per rimettere il Napoli sui binari. Scelta premiata subito dalla giocata sopraffina di Politano che riesce, in un colpo solo, a liberarsi di Pellegrino e Theo Hernandez fulminando sul primo palo Maignan, non proprio irreprensibile. Rimonta completata del Napoli al culmine di una punizione dal limite che Raspadori esegue alla Maradona: Maignan prende gol sul suo palo, segno di una serata da dimenticare e di un Milan completamente diverso da quello ammirato nel primo tempo. Lì sfacciato e cinico sotto porta, qui timido e impaurito. L'intervento di Pioli nel finale della sfida (fuori Leao e Giroud, dentro Jovic e Okafor) procura invece la reazione pubblica e scomposta del francese, frenato e calmato da Florenzi. Mai successo prima, brutto segno, a dire il vero. L'infortunio toccato al deb Pellegrino è l'ultimo sgambetto subito dal Milan, costretto nell'occasione a far entrare Florenzi e spostare Theo Hernandez centrale.
Il Napoli accusa la fatica della mezz'ora fenomenale e chiude anche in 10 per il doppio giallo meritato da Natan. E infatti capita a Calabria quasi sul gong la palletta per riportare i suoi davanti, prima che Maignan dica no a Kvara.
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