Il Psg si "beve" il Lipsia: è la prima finale dello sceicco

Mbappé e Neymar danno spettacolo senza segnare: i francesi domenica possono fare la storia

Il Psg si "beve" il Lipsia: è la prima finale dello sceicco

È la prima finale europea della proprietà qatariota, che in nove anni ha speso nel club oltre 1 miliardo di euro. Potremmo definirla la notte della svolta nella storia del Psg, giunto finalmente all'atto conclusivo della Coppa più prestigiosa. Un solo tentativo, fallito, 25 anni fa contro il Milan, poi tre finali nel giro dei 24 mesi successivi e un unico trofeo continentale in bacheca (l'ormai defunta Coppa delle Coppe nel 1996).

Ora la possibilità di aprire una pagina nuova, grazie alle sue stelle: Neymar - che ha alzato il trofeo nel 2015 con il Barcellona ma come «gregario» di Messi -, Mbappé, che a 21 anni ha già i gradi di campione del mondo con la Francia, e quel Di Maria che mette il suo sigillo nella notte di Lisbona. Annichilito l'outsider Lipsia, appena 11 anni di vita, arrivato fin qui facendo vittime illustri come Mourinho e Simeone ma crollato sotto i colpi dei fenomeni del Paris. All'allievo Nagelsmann non è riuscita la nuova prodezza, quella a cui forse teneva di più: eliminare il maestro Tuchel che lo aveva di fatto «reso» allenatore 13 anni fa nelle riserve dell'Augusta, quando da giocatore sempre infortunato era stato reinventato «analista delle avversarie».

Un palo esterno di Neymar, un gol annullato per fuorigioco a Mbappé, poi le reti di Marquinhos (già a segno con l'Atalanta), del già citato Di Maria - su assist di O Ney - e di Bernat. Sono questi i nomi che compaiono nel tabellino marcatori di una notte storica. Alla quale ne dovrà seguire un'altra (stesso palcoscenico, il Da Luz, avversario il Bayern o il Lione già sconfitto ai rigori nella finale di Coppa di Lega il 31 luglio scorso) per acquisire un'etichetta europea, visto che il Psg esercita un dominio incontrastato solo in patria: in questa stagione poker di trofei nazionali, anche se il campionato è arrivato a tavolino per lo stop anticipato alla Ligue 1. E nella notte dei Parisiens c'è anche spazio per il mancato intervento del Var su un errore dell'arbitro olandese Kuipers che non vede un fallo nell'azione che porta al terzo gol.

Mauro Icardi, con le batterie scariche e definito «catastrofico» dalla stampa transalpina, osserva

dalla panchina. Non è lui, appena riscattato dall'Inter, il protagonista principale della scalata europea dei francesi che attende il lieto fine. Perché il Psg non vuole più essere la squadra delle «figurine» più costose.

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