Quanto sei pazza Roma quann'è sera

Sotto di 2 gol, doppietta di De Rossi. Per il 4-2 con Pjanic e Iago Falque. Ma in 2' il Bayer trova il pari

Quanto sei pazza Roma quann'è sera

I l piede magico di Pjanic, la grinta dell'eterno Capitan Futuro De Rossi, gli slalom ubriacanti di Gervinho. Nella folle e scoppiettante serata di Leverkusen, potevano essere queste le armi per far sorridere la Roma in Europa. Ma un finale da brividi, come da brividi erano stati i venticinque minuti iniziali, nega alla Roma un successo meritato per la prestazione mostrata nella restante ora.


E così sfuma sui titoli di coda il quinto successo di Garcia nelle 21 partite da allenatore in Champions e il bicchiere dei giallorossi resta mezzo vuoto nonostante un pareggio sul quale alla vigilia il tecnico francese avrebbe messo la firma. Le gerarchie del girone rimangono le stesse - giallorossi sempre ultimi nonostante la doppietta di Rakitic che premia il Barcellona a Borisov -. Con due partite su tre da giocare ancora in casa, l'impresa degli ottavi è ancora possibile ma non si potrà più sbagliare. A cominciare dal return match con il Bayer del 4 novembre. Intanto però il tabù dei campi tedeschi non si schioda da 15 anni a questa parte. E l'amaro che rimane in bocca è simile a quello che la Roma ingoiò nella beffarda trasferta di Mosca della passata stagione.


Negativa era stata la partenza della truppa di Garcia che aveva fatto rivivere l'incubo di Borisov. Ma la Roma di questo periodo, sempre balbettante in difesa e con troppi errori individuali, pare avere comunque maggiore ispirazione dal punto di vista offensivo. Merito della condizione di alcuni giocatori chiave, in primis Pjanic che ha trascinato la Bosnia agli spareggi per l'Europeo e sta diventando il mago delle punizioni. E che dire del generoso e rabbioso De Rossi, galvanizzato dal traguardo delle 500 presenze in giallorosso: gol all'Empoli, doppietta continentale al Bayer (la seconda dopo quella nel preliminare di Europa League nell'agosto 2009 al Gent) e ritorno al gol sotto i riflettori della Champions (l'ultimo al Bayern nel novembre 2010 all'Olimpico). Tutto bello, fino al doppio vantaggio. Non riuscire a gestirlo è stato un grave peccato di ingenuità.


La notte alla BayArena era iniziata malissimo. Con i due di ieri, sono saliti a sei i gol subiti nella prima mezz'ora di gioco. Ancora una volta la Roma ha mostrato un approccio difficoltoso alle sfide europee. In più due errori dei difensori: quello «veniale» di Torosidis che ferma con il braccio largo il cross di Calhanoglu (rigore forse fiscale ma non scandaloso), quello più grave di Rudiger in una retroguardia giallorossa addormentata. Il risultato è la doppietta dell'ex United Chicharito Hernandez, il colpo da 15 milioni di euro per le «aspirine» che avevano ottenuto dopo aver fatto fuori la Lazio. L'attaccante messicano taglia il traguardo dei 100 gol con i club grazie al penalty segnalato dall'assistente di porta Ring e poi fa il bis trovando una prateria davanti a sè. Due gol infilati a un suo vecchio avversario della Premier, il polacco Szczesny già portiere dell'Arsenal.


La Roma decide di entrare finalmente in partita e per il Bayer sono dolori. Il doppio tocco sotto porta di De Rossi riequilibra il match, la magia di Pjanic sigla il sorpasso. Per il bosniaco, che ha studiato da Juninho Pernambucano al Lione e insegue Pirlo, quattro punizioni vincenti in stagione (prima del Bayer, Juventus, Carpi ed Empoli). Iago Falque sfrutta l'azione impetuosa di Gervinho che non vedrà la porta ma è impressionante nello slalom e il match sembra archiviato.

Sul 4-2 arriva un finale da incubo: il colpo da maestro di Kampl, il tocco sotto porta di Mehmedi con la difesa della Roma mal posizionata. Per fortuna Hernandez manca proprio nel recupero il gol della beffa.
La Roma europea è ancora lontana dalla concretezza del campionato. E l'avventura in Champions rischia di finire ancora in anticipo.

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