Quei dettagli a lungo nascosti sulla strage a Monaco di Settembre Nero

Undici atleti israeliani persero la vita per mano di un commando legato all'Olp. Le vedove di due di loro raccontano particolari angosciosi sui fatti

Quei dettagli a lungo nascosti sulla strage a Monaco di Settembre Nero

Quando nel settembre 1992 l'avvocato delle donne ricevette le immagini di quanto era successo vent'anni prima, Ilana Romano and Ankie Spitzer insistettero per vederle. Vedove di due degli undici atleti israeliani uccisi da Settembre Nero a Monaco, durante le Olimpiadi, acconsentirono a non parlare mai pubblicamente di quelle immagini, che fino a quel momento non pensavano nemmeno esistessero.

Al Villaggio Olimpico di Monaco undici atleti vennero sequestrati dal gruppo legato all'Olp palestinese, uccisi dopo più di ventiquattr'ore e dopo un fallito tentativo di salvarli. Fino ad oggi - scrive il New York Times - le certezze sul trattamento degli ostaggi non era molte. Ma un nuovo documentario "Munich 1972 & Beyond", promette di fare luce anche a questo proposito.

Le immagini, troppo esplicite per essere mostrate in pubblico, raccontano - scrive il quotidiano - di maltrattamenti subiti dagli atleti. Almeno uno di loro fu castrato dai sequestratori.

"Immaginate cosa gli altri nove abbiano provato stando a guardare?".

"I terroristi hanno sempre sostenuto di voler solo liberare i loro compagni dalle celle in Israele", commenta Ankie Spitzer. Evidentemente, non venivano in pace.

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