Rate, t-shirts e spumante: la serie A alla campagna abbonamenti

La Juve ha già chiuso i botteghini, il Napoli è in ritardo. A Bergamo, maglie agli abbonati, il Chievo regala vino ai tifosi e il Bologna mette in palio una giornata con i calciatori

Rate, t-shirts e spumante: la serie A alla campagna abbonamenti

L’estate è il tempo dei sogni. Anche, o forse soprattutto, per chi ama il calcio. Tra mosse di mercato, intrighi di palazzo, ritiri in montagna o tournée massacranti tra Cina e Stati Uniti, i club di serie A stanno mettendo le basi per il prossimo campionato. E, come da copione, chiamano già a raccolta i tifosi chiedendo loro di sottoscrivere (auspicabilmente in massa) gli abbonamenti al prossimo torneo.

La Juventus fa eccezione. Il club bianconero, già qualche tempo fa, ha annunciato di aver chiuso la sua campagna abbonamenti. Sono andati a ruba i tagliandi annuali messi in vendita a cifre che vanno dai 1795 euro della “tribuna est centrale” ai 540 chiesti per le tribune Nord e Sud (cioè le curve). Ma se non l’avete già fatto, ormai è tardi. Addirittura il 7 luglio, sul sito del club si annunciava il soldout: “I bianconeri avranno, anche per la prossima stagione, una splendida cornice di pubblico, composto in gran parte da tifosi fidelizzati: oltre ai soci degli Juventus Official Fan Clubed agli abbonati che hanno rinnovato rispetto alla precedente stagione (con un tasso di rinnovo del 90%, confermando quanto avvenuto già nell'estate del 2016), sono stati i J1897 Member e i Premium Member ad aggiudicarsi le nuove disponibilità per quest'anno”.

Nessun problema se invece il vostro cuore batte per i colori rossoneri e la faraonica campagna acquisti vi sta facendo sperare che il Milan possa riscattare (finalmente) le ultime e opache stagioni, siete ancora in tempo per accaparrarvi un posticino a San Siro. Ce n’è per tutte le tasche. Dalla tribuna rossa d’onore, per la quale il club chiede 2.300 (senza i servizi di hospitality che la farebbero lievitare a prezzi più alti) fino ai 350 euro per un sediolino al primo anello, settori verde e blu. Per chi vuole risparmiare, ecco la possibilità di spendere 205 euro al secondo anello (verde e blu).

Sull’altra riva del Lambro, l’Inter ha scaglionato i prezzi per i suoi abbonati. Chi tardi arriva, magari non alloggerà male ma spenderà un po’ di più. Una stagione in poltroncina rossa fino al 31 luglio costerà 2.250 euro, il diritto di salire al secondo anello ne costerà 235 per il settore verde, 415 per quello rosso centrale, 395 per l’arancio e 245 per il blu. Se vi foste sbrigati prima, avreste potuto risparmiare: fino al 15 giugno, dar fiducia all’Inter era ripagato con un risparmio di cento euro per i settori più “importanti”. Non perdete ancora tempo: dal 1 agosto pagherete 2.350 euro per la poltroncina rossa e venti euro in più per il secondo anello (che scendono a dieci per i settori verde e blu).

Il tempo stringe anche per i romanisti. Molti settori dell’Olimpico sono ormai esauriti. C’è rimasta la tribuna Tevere (da 750 a 550 euro per il parterre), le Curve Sud e Nord centrali (295 euro), i distinti sud (430 euro) e parte della Tribuna Montemario (stessi prezzi di quella Tevere). Non c’è più disponibilità per il settore più costoso dello stadio, la tribuna Monte Mario “top”, messa in vendita a 1.255 euro.

La Lazio propone curva e distinti a 260 euro, la tribuna Tevere a 650 (ma l’opzione “top” del settore sta a 900 euro). Veder Immobile e compagnia dalla Tribuna Monte Mario costerà 990 euro, chi può permetterselo può scegliere di pagare 3.900 euro per la tribuna d’onore centrale oppure “scendere” a 2.150 per quella laterale. La Lazio, poi, premia chi convincerà un amico a far la tessera della squadra con sconti importanti (da trenta euro per le curve a cento per le tribune).

C’è una bagarre strisciante a Napoli dove la campagna abbonamenti è in ritardissimo. I bene informati asseriscono che la società di Aurelio de Laurentiis si sia messa in testa di “rottamare” una delle abitudini più antiche dei calciofili locali e che punti forte sulla vendita dei ticket partita per partita. Del resto, nella primavera scorsa ci fu chi notò, come raccontò allora il Corriere dello Sport, che farsi la tessera non era per niente conveniente. La polemica puntò a dimostrare come i “conti” non quadrassero agli abbonati che s’erano ritrovati ad aver speso di più di chi aveva acquistato tagliandi per ogni singolo incontro.

A Firenze le polemiche tra i tifosi e la società, acuite negli ultimi giorni dalla cessione di Bernardeschi alla Juventus (che a tanti ha fatto rivivere il trauma del passaggio in bianconero di Roberto Baggio nell’89) non rappresentano certo un buon motivo per fermare la campagna abbonamenti. In vendita libera si va dai circa tremila euro per la tribuna Vip (per la precisione, 2950) fino ai 250 euro per la curva Fiesole e quella Ferrovia. Sconti per chi porta fino a quattro amici allo stadio.

Il Torino di Urbano Cairo, invece, si vanta di aver tenuto congelati i prezzi dal 2013. Una tessera del Toro in curva Maratona costa 230 euro, venti euro in meno si paga per la curva Primavera. Le poltroncine stanno a 700 euro mentre il settore vip della tribuna Grande Torino è in vendita a 2.200 euro.

A Bergamo, invece, è palpabile l’entusiasmo per l’Atalanta di Gasp. Dopo l’ottima annata che i nerazzurri orobici si son appena lasciati alle spalle, è subito boom di abbonati. Anche perché la società regala a tutti loro una T-shirt con il camouflage nei colori sociali. I prezzi sono popolarissimi in curva (si paga 180 euro per il settore dedicato a Piermario Morosini) mentre salgono nei posti più esclusivi: si arriva a pagare fino a 3mila euro per la tribuna vip.

Se l’Atalanta regala magliette, il Sassuolo promette una sciarpa a tutti i suoi abbonati. Il club emiliano chiama i tifosi a “vincere nuove sfide” e propone prezzi ragionevolissimi: in Curva si paga 170 euro, in tribuna centrale non si arriva a pagarne ottocento (sono 790). Stessa politica del Chievo che regalerà una bottiglia di spumante ai suoi fedeli tifosi e che propone una convenzione con le forze dell’ordine: carabinieri e militari pagheranno solo cento euro per un abbonamento in tribuna. A Bologna, invece, i primi cento abbonati rossoblù potranno passare una giornata insieme ai loro beniamini nel ritiro di Casteldebole. Non sperate di rientrarci: già staccati, finora, circa 8mila abbonamenti.

Il Cagliari ha deciso di offrire la possibilità di pagare a rate l’abbonamento in tribuna e il pacchetto family nei distinti. Con nove comode rate passa la paura. Stessa soluzione che offre l’Udinese ai suoi supporters che riserverà sconti eccezionali anche agli studenti universitari.

Il Genoa prova a riportare i tifosi allo stadio con prezzi scontati: si va da mille euro secchi per la tribuna vip ai 190 per la Gradinata Sud. Attenzione, però: che dal primo agosto i prezzi aumenteranno. La Sampdoria aprirà ai nuovi abbonati solo dal due agosto, fino al 29 luglio i vecchi abbonati potranno esercitare il diritto di prelazione. Anche qui prezzi modici: da ottocento per i settori vip fino a 180 euro per le curve.

A Crotone la salvezza strappata con le unghie e con i denti ha entusiasmato una piazza che s’era quasi rassegnata a un subitaneo ritorno in B. I prezzi vanno dai 300 euro per la Curva fino ai 1800 chiesti per la tribuna Vip.

È lo stesso entusiasmo delle neopromosse. La Spal ha deciso di scontare del 5% i tagliandi per i vecchi abbonati. I costi vanno dai 335 euro per la curva Est fino ai 1.530 per la tribuna Blu. Chi può permetterselo potrà decidere di sostenere il club sottoscrivendo l’abbonamento al settore Vip. Costo, 5mila euro.

A Benevento, per il primo anno assoluto dei sanniti in serie A, la voglia di calcio è tantissima. Lunghe file per accaparrarsi i tagliandi annuali: più o meno gli stessi costi, dai 300 per la curva fino a 2.500 per la tribuna centrale. L’ultima neopromossa, l’Hellas Verona, si stabilizza sugli stessi prezzi delle “colleghe”.

Per assistere alle giocate di Pazzini, Cerci e Cassano (a meno di ulteriori e nuovi ripensamenti da parte di quest'ultimo) si possono spendere fino a 600 euro in tribuna per la vendita libera, senza prelazioni. Molti settori del Bentegodi, però sono già esauriti.

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