Resiste il filo cucito a Tokyo e riannodato verso i mondiali

Una bella festa, l'atletica degli individui che diventa famiglia e squadra per vincere il titolo europeo a squadre

Resiste il filo cucito a Tokyo e riannodato verso i mondiali
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Una bella festa, l'atletica degli individui che diventa famiglia e squadra per vincere il titolo europeo a squadre. Spuma dorata che accompagna i più bravi, nascondendo, magari, qualche controprestazione come quella di Tortu terzo su un 200 che doveva stravincere.

Tre giornate da ricordare per un risultato che non avevamo mai ottenuto, ma l'atletica italiana dai giochi di Tokio si diverte a stupire, lasciando alle spalle Polonia e Germania, più lontane ancora Francia e Gran Bretagna, divertendosi, avendo il meglio da quasi tutti.

Una storia da raccontare pensando ai mondiali di Budapest fra 40 giorni dove tutto sarà più difficile. Anche per Tamberi che è tornato in gara dopo mesi ed è stato un capitano sublime, vincitore nella sua gara, capobranco nella festa finale nascondendo una boccetta di veleno nella tuta per polemizzare con una federazione in festa a cui rinfacciava il mancato invito al Golden Gala provocando il presidente federale che gli ha ricordato la spiacevole conclusione di una trattativa che lo ha spinto ad andare altrove.

Peccato rovinare la festa che era di tutti, soprattutto di una federazione che in queste giornate ha avuto più di mille ragazzi impegnati nei campionati giovanili. Lo sfogo di Tamberi che sul podio con la squadra aveva il presidente federale a pochi metri. Attimi, per fortuna, mentre il commissario tecnico La Torre ringraziava la famiglia dei tecnici di tutta la federazione, ricordando i grandi maestri che hanno illuminato la strada che ha portato al grande successo di ieri.

Felici per le sette vittorie individuali, le molte medaglie, il ritorno sulla scena con tempi di valore mondiale del Sibilio che mancava da un anno, così come da mesi ci mancava

un Tamberi che nella nuova vita tecnica sembra aver ritrovato la spinta per vincere magari il mondiale, l'unico titolo che manca a lui e a Marcell Jacobs nella speranza che i loro muscoli non facciano altri brutti scherzi.

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