Ritorno dolce in Europa. L'Inter ci riprova con la testa allo scudetto

Dalla finale Champions alla "benedizione" di Guardiola. C'è la grana Calha: risentimento muscolare, niente sfida

Ritorno dolce in Europa. L'Inter ci riprova con la testa allo scudetto
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La spinta del derby, le parole di Guardiola («l'Inter è forte, può tornare in finale») e tanta voglia di ricominciare il virtuoso percorso in Champions League che nella scorsa stagione ha fatto la fortuna di tutta l'Inter. Di Inzaghi, ovviamente, che in Europa ha dribblato gl'insuccessi del campionato, cancellandoli e meritandosi il prolungamento del contratto fino al giugno del 2025. Dei giocatori, che fra Barcellona, Lisbona, Oporto e fino a Istanbul hanno acquisito uno status internazionale, prima solo di pochi. Soprattutto di Zhang, che grazie ai milioni incassati ha dato un po' di respiro alle anemiche casse societarie. Di soli premi, l'Inter ha incassato un centinaio di milioni, cui vanno ovviamente aggiunti gl'incassi ai botteghini, quasi 40, di cui più di 12 nel solo derby di semifinale.

Voglia di Champions, aria di casa, quindi, anche se si parte in trasferta, nella bolgia annunciata dello stadio Anoeta, San Sebastian, cuore basco. «Li conosciamo, dovremo fare una grande partita», spiega Inzaghi. L'avvio col botto, il trionfo del derby, ma alla vigilia del debutto in Europa, il primo vero problema della stagione nerazzurra. Stasera non ci sarà infatti Calhanoglu (affaticamento ai muscoli adduttori, da valutare meglio nei prossimi giorni), anima del più forte centrocampo italiano e probabilmente l'unico dei titolari a non avere una vera alternativa.

In realtà, in rosa ne avrebbe addirittura due, il giovane Asllani («è pronto, può giocare, lo volevano molte squadre») e l'ultimo arrivato Klaassen, ma Inzaghi potrebbe anche finire per sostituirlo con Mkhitaryan, inserendo quindi per la prima volta Frattesi fra i titolari. Un modo per non modificare troppo gli equilibri conosciuti. Scalpita anche Pavard. Qualcosa Inzaghi cambierà, ma l'impressione è che lascerà per domenica a Empoli, la prima dose robusta di turnover. Stasera saranno solo ritocchi.

Voglia di Champions, come sempre per l'onore e per la gloria, ma anche per la pagnotta, non va mai dimenticato. Il girone non è semplice, cominciando ovviamente proprio da stasera, ma c'è ovviamente anche qualcuno cui è andata decisamente peggio, anche se nelle precedenti 13 trasferte spagnole in Champions League, l'Inter ha vinto una volta soltanto (nel 2004, a Valencia). L'Inter ha nel mirino la qualificazione al primo Mondiale per club allargato a 32 squadre (12 europee) in programma nel 2025 negli Stati Uniti. Approdare agli ottavi di Champions potrebbe garantire l'ultimo pezzetto del biglietto che manca all'Inter per partecipare alla prestigiosa e ricca manifestazione, 2 miliardi di premi.

La prima di stagione è ovviamente anche occasione per ricordare l'ultima dell'anno scorso, quella passerella di Istanbul, che Inzaghi non ha voglia di dimenticare.

«Le parole di Guardiola fanno piacere, è stato un onore giocare quella partita e l'abbraccio dei nostri tifosi è stato profondo e sincero, ora vogliamo riprovare a fare lo stesso percorso, vogliamo un'altra volta arrivare a quel livello».

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