Sette anni fa (era il 28 maggio 2017) questa partita salutò Francesco Totti e regalò ai giallorossi l'accesso alla Champions League. Ieri Roma-Genoa ha blindato il sesto posto della squadra di De Rossi (Lazio a -3 prima dell'ultimo turno ma in svantaggio negli scontri diretti) che ha dunque fatto il suo dovere, giocando per altro gli ultimi 24 minuti di gara in dieci per il rosso a Paredes. Ora però il ritorno sul palcoscenico continentale più prestigioso dovrà passare dai risultati dell'Atalanta: in primis la vittoria del trofeo a Dublino e poi il posizionamento finale in classifica. Che non dovrà essere migliore della quinta piazza attuale.
Il gol della vittoria è stato di fatto il regalo d'addio di Romelu Lukaku: la sua testata dopo 79 minuti ha rotto la tenace resistenza del Genoa, migliore neopromossa per numero di punti nei Top 5 campionati europei, e considerando che l'ammonizione gli farà saltare la gara di Empoli, si può dire che la sua avventura a Roma si sia di fatto conclusa. Impossibile pensare a un esborso di 43 milioni per il riscatto dal Chelsea, senza considerare lo stipendio da 7 milioni. 21 reti stagionali, come Batistuta e Montella nella prima stagione in giallorosso, 13 in campionato e sette nelle sei gare giocate contro il Grifone.
L'ultima gara all'Olimpico della stagione (con il 57° sold out di fila dell'era Friedkin) si è rivelata più ostica del previsto. De Rossi aveva vinto la recente sfida tra campioni del mondo del 2006 con Cannavaro, ieri ha fatto il bis a fatica contro Gilardino. Il Genoa, che contro le big non ha preso punti solo contro l'Atalanta, ha mostrato ancora una volta ordine e compattezza in campo. I giallorossi hanno fatto la partita, non centrando mai la porta nel primo tempo.
Scoccata l'ora del match, De Rossi ha deciso di mettere in campo Dybala (che però sarà sostituito nel recupero mostrando una faccia preoccupata) ed El Shaarawy, unico reduce in campo insieme a Strootman (bello l'abbraccio con DDR e l'applauso a lui rivolto dal pubblico di Roma) della
gara del 2017. È così cresciuta la spinta dei padroni di casa e proprio dal piede di El Shaarawy è arrivato l'assist per Lukaku. Che ha confezionato il regalo d'addio con Svilar ha tenuto chiusa la porta nel sofferto finale.
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