"Rottoneri" azzoppati non solo da assenze

Tra infortuni e covid, troppe le partite condizionate. E la grana rinnovo di Gigio

"Rottoneri" azzoppati non solo da assenze

Milano. Se persino Stefano Pioli abbandona la serenità di un tempo per accigliarsi non è certo per via del pari incassato con l'Udinese acciuffato all'ultimo assalto, né per le scintille segnalate dall'inviato della procura federale negli spogliatoi a fine gara causate dalle perdite di tempo dei friulani nella ripresa (ogni banale contrasto, calciatore a terra e partita ferma) ma solo e soltanto dal resoconto sullo stato di salute del gruppo. «Sono preoccupato perché stiamo affrontando il periodo decisivo per il campionato e l'Europa league e avremmo bisogno di energie e qualità diverse» le sue parole. Al di là di improbabili scuse, ci sono numeri e statistiche che certificano la condizione del gruppo. Pensate: dello schieramento dei titolarissimi (riuscito solo 2-3 volte fin qui) ci sono assenze (senza contare le squalifiche ma solo infortuni e stop da covid-19) che pesano per 64 partite. Si va dal più presente Donnarumma (una sola assenza per falsa positività contro la Roma) fino a Ibra (11), Rebic (8), Bennacer (14), Kjaer (7), Romagnoli (4). In più c'è il contributo ridotto arrivato dal mercato di gennaio.

Solo Tomori ha fin qui convinto e rubato l'occhio mentre Meitè non ha mai convinto e Mandzukic non si è mai visto. Non è tutto. Castillejo è stato nettamente sorpassato nella graduatoria da Saelemaekers. Anche Brahim Diaz, per via della statura, non sembra affatto adatto al calcio italiano: viene puntualmente spostato con un soffio d'aria. Infine Hauge e Dalot, accolti tra squilli di tromba, han finito per denunciare limiti tecnici e di adattamento, inaspettati. Da questo quadro complessivo prende corpo la tabella del Milan targato 2021 che ha numeri molto deludenti. La media punti è scesa a 1,72 a partita per via di 7 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte che hanno inciso anche sulla classifica.

Ultimo dettaglio: l'esito ancora incerto del negoziato per il rinnovo di Donnarumma comincia a diventare un motivo di velenosi commenti sui social e tra la tifoseria. Le cifre che circolano (10 milioni) fanno pensare più a una voglia di rompere che di restare. E l'interessato si guarda bene dal puntualizzare la propria volontà.

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