Rugby, l'Italia si arrende allo strapotere degli Springboks

Nel primo match del tour in Sud Africa nulla da fare per gli azzurri, troppo imprecisi. Il finale dice 44-10 per i padroni di casa

Rugby, l'Italia si arrende allo strapotere degli Springboks

Che lezione a Durban. L'Italia del rugby apre il suo tour nell'emisfero australe con una sconfitta pesante contro gli Springboks: 44-10 al Kings Park, nel primo match del torneo che vede al via anche Scozia e Samoa. Che pomeriggio sarà lo si capisce in avvio. Calcio d'inizio e Venditti non trattiene un ovale facile facile. Poi, in quarto d'ora, troppi falli degli azzurri in difesa, morbida la retroguardia che non regge mai l'impatto con la verve dei sudafricani. In un attimo è 13-0, due calci piazzati dell'infallibile Steyn e una meta con la mischia che valica la linea e il tallonatore Strauss che si prende la gloria personale. Bortolami si è appena accomodato in panchina con un cartellino giallo. La sofferenza non fa che aumentare e, al 23', arriva anche il capolavoro di Habana: azione travolgente, difesa al bar e palla solo da schiacciare affidata nelle mani di Engelbrecht. Gli azzurri rischiano il tracollo, lo spettro è il 101-0 incassato 14 anni fa in casa degli Springboks. Ma l'Italia si scuote ed entra pericolosamente nei 22 avversari. Ma imprecisioni alla mano di capitan Parisse prima e di Gori poi frenano gli uomini di Brunel. Al 27' Di Bernardo, all'esordio in Nazionale a 33 anni, subisce l'emozione e sbaglia un calcio facile. Si va al riposo sul 20-0 per i padroni di casa.

Negli spogliatoi le urla di Brunel funzionano per svegliare la truppa. Pronti via e l'Italia sembra il XV convincente ammirato a tratti nel Sei Nazioni. Al 3' Basson è costretto al placcaggio alto su Masi: arriva il cartellino giallo e la superiorità numerica. Ancora qualche pasticcio di troppo nel gioco alla mano, ma al 7' arriva la meta di Sgarbi, dopo un'azione insistita nei 22. E dieci minuti più tardi il piazzato di Di Bernardo issa gli azzurri fino al 20-10. Ma nell'ultimo quarto di partita il ritmo degli italiani si affievolisce, complici anche i cambi per affrontare i prossimi match, e il Sud Africa sale in cattedra.

Prima Steyn al piede e poi Habana con un altro capolavoro di velocità e ferocia su 50 metri di campo chiudono il discorso sul 30-10. Nel finale De Villiers e Basson arrotondano con altre due segnature personali fino al 44-10. Un'Italia un po' imprecisa e arrugginita, urgono miglioramenti con Scozia e Samoa.

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