Maria Sharapova s'è battuta come una leonessa ferita per difendersi dai colpi proibiti di Serena Williams (nella foto), ma è riuscita solo a prolungare oltre i 100 minuti la finale del Roland Garros. Dove l'anno scorso aveva avuto vita facile contro Pollicina Errani. La russa è rimasta a lungo in scia all'americana dando fondo a ogni energia, ma senza mai dare l'impressione di poter concedere il bis a Parigi. Troppo forte Serena. Chissà mai quando vedremo un'altra tennista battere con altrettanta potenza o dominare il campo con la stessa padronanza. Il risultato è maturato in 1h 46' per 6-4, 6-4 con ace finale, il decimo della partita a fronte di neanche un doppio errore. Spaventoso il gap di vincenti: 29 a 10. Più contenuto lo scarto di punti: 71 contro 56. E così Serena ha conquistato Parigi per la seconda volta, a 11 anni di distanza dal primo e fino a ieri unico successo, e messo in bacheca il sedicesimo slam. Ma c'era da pensare a un risultato diverso ricordando che la più giovane delle Williams batte ininterrottamente la rivale dal 2004? Per la cronaca il testa a testa parla di un impietoso 13-2 con appena due set persi in questo lungo periodo di tempo.
Serena voleva vincere per tanti motivi, compreso il desiderio di dedicare il successo al suo allenatore-moroso, il francese Patrick Mouratoglou, nel giorno del suo compleanno. Il sodalizio funziona: mai vista la Serena così asciutta e competitiva come in questo periodo. Chi mai direbbe che siamo in presenza della vincitrice meno giovane dell'era open agli Internazionali di Francia? E d'una giocatrice che vince ininterrottamente da 31 partite? C'è stato tuttavia un momento in cui s'è avuta la sensazione (o la speranza?) che la bella Maria potesse rimanere a lungo in partita quando, in vantaggio per 2-0 nel set d'apertura, ha avuto anche due palle per allungare il tiro. Solo un'illusione. A quel punto Serena ha pigiato l'acceleratore, ha messo a distanza l'avversaria e soprattutto le ha tolto ogni fiducia nel turno di servizio strappandoglielo per cinque volte. Quel servizio invece che rappresenta per Serena il valore aggiunto con bordate al limite dei 200 kmh.
Con questo risultato Serena, eliminata l'anno scorso al primo turno dalla francese Razzano, pensate come cambiano le cose in dodici mesi, rafforza la leadership nel ranking, mentre Maria lascia il secondo posto all'Arazenka per la strana composizione della classifica su base annuale.
Al quinto posto figura l'Errani che in giornata difenderà il titolo di doppio, in compagnia della Vinci, contro la coppia russa Makarova-Vesnina (già battuta in quattro occasioni) in un prologo della finale di FedCup.Oggi si conclude anche il torno maschile con un derby spagnolo: David Ferrer è l'ultimo ostacolo sulla strada dell'ottavo titolo parigino per Rafa Nadal.
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