Una sceneggiata. Inutile lo spostamento di Napoli-Salernitana da sabato a ieri pomeriggio, l'alibi dell'ordine pubblico è stata l'ulteriore resa dello Stato, Napoli ha vissuto la sua giornata folle, prima lo zucchero dei gol dell'argentino Lautaro, poi il veleno del pareggio del senegalese Boulaye Dia, nel mezzo si segnalano le lacrime di Bellini, speaker del Maradona, consolato da madre Diletta Leotta, quelle di Osimhen smascherato, il sangue di un uomo accoltellato vicino allo stadio, due carabinieri in codice rosso dopo che un'automobile aveva forzato un posto di blocco speronando la loro vettura dei militi, una donna investita da una motocicletta, una sana domenica di svago, secondo usi e costumi di un Paese che dinanzi al gioco del calcio perde la testa, cercando qualunque soluzione pur di salvare l'evento, non la logica. Il pareggio imprevisto fa slittare a giovedì le celebrazioni dei sovrani De Laurentiis-Spalletti, due giorni prima di quelle che i sudditi inglesi riserveranno all'incoronazione di Carlo III. Si va di paradossi, ovviamente, cercando di abbassare temperature eccessive. L'Inter ha fatto il proprio dovere strozzando le fantasiose tabelle di rimonta di qualche romantico tifoso laziale, avanti c'è posto per la champions, il gruppetto in corsa è una specie di albergo a ore, si entra e si esce a piacere, il pareggio della Juventus a Bologna non risolve i problemi dei bianconeri, un punto inutile come ormai la fuffa del gioco sconclusionato di Allegri che ha perso il controllo del gruppo.
Dopo il fastidioso turno infrasettimanale si prevede altro week end di fibrillazione, sabato Milan-Lazio e Roma-Inter potrebbero risultare decisive per le coronarie e la promozione europea, mentre l'Atalanta interpreta il ruolo del maggiordomo omicida, della Juventus e delle altre pretendenti. Ovviamente si dirà e si scriverà di un campionato bellissimo.
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