Lo schiaffo di Bonucci all'Inter: "Ecco perché non abbiamo vinto..."

Il difensore bianconero accende la sfida di domenica contro l'Inter e spiega perché la Juve l'anno scorso non ha vinto lo scudetto. "Demeriti nostri più che meriti di chi ha vinto..."

Lo schiaffo di Bonucci all'Inter: "Ecco perché non abbiamo vinto..."

La Juventus è tornata in gran forma: cinque vittorie consecutive in campionato autorizzano il popolo bianconero a sognare una "rimontona" scudetto e, neanche a farlo apposta, domenica andrà in scena il derby d'Italia con i nerazzurri attuali detentori del titolo. Inter-Juve vale molto più dei tre punti: lo sa bene Leonardo Bonucci, in gran forma dentro e fuori dal campo.

"Scudetto perso per demeriti nostri..."

In un'intervista esclusiva a Prime Video, il difensore juventino carica la sfida di domenica prossima (se mai ce ne fosse bisogno) spiegando perché la Juve non è riuscita a fare filotto e vincere il decimo scudetto consecutivo. "L'anno scorso abbiamo vinto due trofei ma non abbiamo conquistato lo scudetto soprattutto per demeriti nostri più che dei meriti di chi poi ha vinto", afferma nell'intervista ma senza mai nominare l'Inter. Insomma, il messaggio è chiaro: Conte o non Conte, la Juve avrebbe dato una "mano" ai nerazzurri oltre i propri meriti perché la Vecchia Signora è mancata nei momenti decisivi.

Chissà come e se risponderanno i diretti interessati e attuali campioni d'Italia e se il messaggio arriverà anche all'ex mister, attualmente in fase "sabbatica" ma con voci insistenti che lo vorrebbero al posto di Solskjaer al Manchester United. Una sfida nella sfida, tra l'altro, perché per Bonucci la gara di domenica saprà anche (un minimo) di derby cittadino: 35 presenze e due reti con la maglia del Milan nella stagione 2017-2018 anche se ormai è acqua stra-passata.

La Champions e Ronaldo

Prima di domenica, però, c'è una gara chiave per la qualificazione agli ottavi di Champions League ed è la sfida di mercoledì contro lo Zenit San Pietroburgo in terra russa: una vittoria potrebbe mettere una seria ipoteca sul passaggio agli ottavi di finale e galvanizzare ancor di più l'ambiente in attesa della sfida di domenica. Molti non sanno, però, che il difensore bianconero avrebbe potuto indossare proprio la maglia dello Zenit. "Sì, ai tempi, circa 10 anni fa, potevo passare allo Zenit San Pietroburgo, il primo anno di Conte, dopo la prima stagione di Delneri. Conte mi disse che sarei stato l'ultimo nelle gerarchie e se volevo cambiare aria sarei stato libero di andarmene. Si intavolò una trattativa con lo Zenit ma poi il mio orgoglio mi disse di restare qua, e la scelta è stata giusta".

Nell'intervista, Bonucci si è soffermato a parlare anche di Cristiano Ronaldo, volato a Manchester sponda United e cosa ha lasciato in eredità l'assenza di CR7. "Abbiamo rispettato la sua scelta. L'anno scorso la squadra giocava tutta per lui, adesso il gruppo deve ritrovare quello spirito che lo ha caratterizzato prima del suo arrivo a Torino".

L'importanza di mister Allegri

Dopo un avvio scricchiolante (a dir poco), Allegri sta riconquistando pian piano il cuore dei tifosi tornando a vincere alla vecchia maniera: di misura e senza subire gol. Ma che rapporto c'è tra i due? "Sincero e di stima tra due uomini.

Con il mister sono quello che ha giocato di più e questo chiude ogni tipo di problema che si vuol far vedere tra Bonucci e Allegri - sottolinea il difensore bianconero, che ricorda un episodio chiave del suo "arrivederci" alla Juve - Lo sgabello con il Porto? Errore mio perché non volevo stare nelle poltroncine, non potevo alzarmi. Poi sono andato via per altri motivi, volevo cambiare ma sono felice di essere tornato".

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